8 novembre 2001: Dove
è la neve? Quest'anno si sta facendo aspettare...
22 ottobre 2001: Il
caldo dei giorni scorsi ci sta lasciando?. Le temperature sono
diminuite ma le pioggie sono abbondanti e il limite delle nevicate
è oltre i 2500 metri.
31 agosto 2001: Una
perturbazione ha portato nella notte precedente un'abbondante
nevicata, fino a quota 2000. Ai 3200 metri del rifugio Casati
la neve è profonda più di mezzo metro e la visibilità
ridotta a pochissimi metri. Rinunciamo a salire sul Cevedale.
3 luglio 2001: Si
scia ancora sulla Forcola di Livigno! Vedere articolo di Ski-alp.
3 giugno 2001: Apertura parziale della
strada statale dello Stelvio per consentire l'accesso agli
impianti di risalita che hanno aperto oggi. L'abbondante nevicata
notturna ha lasciato mezzo metro di neve fresca e farinosa!
2 giugno 2001: Non è più
possibile percorrere la Val di Rezzalo con gli sci. La neve
si incontra intormo ai 2000 metri, portata da una grande slavina
che interrompe la strada carreggiabile. Sull'altipiano sovrstante
l'innevamento non è regolare. Una pattuglia del Corpo
Forestale si aggira nei pressi della slavina per contravvenziaonare
le vetture che salgono nella valle senza permesso.
27 maggio 2001: Sia il Passo del Gavia
che quello della Forcola di Livigno sono ancora chiusi. Da
Santa Caterina si sale con l'auto al passo fino a 2000 mt
circa, giusto per arrivare all'imbocco della Val di Rezzalo.Ancora
difficoltoso il raggiungimento del rifugio Berni a causa della
forte pendenza laterale dovuta all'abbondante strato nevoso
che obbliga a togliere spesso gli sci.
26 maggio 2001: Nonostante il caldo
torrido di questi giorni il Passo dello Stelvio è ancora
chiuso. La neve ostruisce la strada all'altezza della terza
cantoniera. I responsabili della manutenzione stanno lavorando
per aprire la strada. La neve è un pò pesante
anche in quota, ma è piacevole sciare con tutta questa
neve a maggio (in costume da bagno). Da notare la differenza
con l'anno scorso quando la statale del passo era già
stata aperta da giorni!
.
15 maggio 2001:
A Bormio 2000 la copertura della neve è ancora quasi
totale. Dal cimino la neve è fresca e quasi immacolata.
6 maggio 2001: Dalla stradina che parte
da Isolaccia per l'Alpe Buron si trova quasi subito la neve
(1600 mt circa). Salendo nei sentieri sulla sinistra si raggiunge
in breve tempo la punta di San Colombano (mt. 2700 circa).
La neve è veramente abbondante e non ancora consolidata
e in molti punti si sprofonda anche di un metro. La discesa
è veramente emozionante, si scendono ripidissimi pendii
in mezzo al bosco.
5 maggio 2001: Le condizioni della
neve a Bormio consentono ancora di percorrere il tratto Ciuk-Bormio
3000. Il tempo è variabile e tendente al brutto.
30 aprile 2001: Le condizioni della
neve a Bormio sono ancora ottimali. La strada statale dello
Stelvio è devastata dalle slavine che hanno divelto alberi,
reti di protezione, guard-rail anche a bassa quota (1500 mt
circa).
28 aprile 2001: La neve è ancora abbondante
e a Livigno la copertura della neve arriva fino a fondovalle.
Purtroppo le alte temperature rendono il manto nevoso molto
pesante e marcio anche in quota.
22 aprile 2001: La neve è ancora fresca
e farinosa. Dato l'elevato riscio di valanghe nessuno osa
scendere dal canalone di Bormio 3000.
21 aprile 2001: Tutta la settimana
è nevicato abbondantemente: in quota uno strato di oltre un
metro di neve fresca farinosa è l'ideale per lo scialpinismo.
Nella mattinata si scia fino a fondovalle.
16 aprile 2001: Uno spesso strato di
neve fresca primaverile copre uniformemente le vette della
valle. Decine di sciatori si avventurano nel canalone di Bormio
3000, alcuni tagliando pericolosamente le creste laterali.
8 aprile 2001: La diminuzione della
temperatura e le recenti nevicate rendono ottimale la neve.
Sopra i 1600 mt la neve è abbondante e primaverile.
Circa mezzo metro di neve fresca
7 aprile 2001: Nevica tutto il giorno
anche a bassa quota.
31 marzo 2001: Le nevicate della scorsa
settimana hanno lasciato un abbondante manto di neve fresca
che è farinosa in alta quota. Al di sotto dei 2400
mt il caldo la rende pesante, ma si scia comunque fino a 1300
mt anche in neve fresca.
10 marzo 2001: I recenti sbalzi di
temperatura hanno peggiorato la qualità della neve
che risulta molto compatta e in alcuni tratti ghiacciata..
10 febbraio 2001: Le condizioni di
innevamento sono ideali anche per lo sci in neve fresca.
6-7 gennaio 2001: Un brusco innalzamento
della temperatura ha spostato lo zero termico intorno ai 2000
mt. Piove abbondantemente anche in quota ed il rischio valaghe
è elevato.
2 gennaio 2001: L'innevamento è
ottimale: si scia su un manto soffice e farinoso. Nevica tutta
la notte.
29 dicembre 2000: Nevica nuovamente.
L'innevamento è ottimale: fuoripista si scia su un
manto soffice e farinoso.
24 dicembre 2000: Una nevicata abbondante
garantisce innevamento fino a bassa quota. Nevica copiosamente
anche a Milano.
9 dicembre 2000: Continua a piovere
sotto i 2400 metri e la neve si sta sciogliendo rapidamente.
Nuovamente fuori uso a causa del maltempo i ripetitori telefonici
al passo dello Stelvio.
7 dicembre 2000: Un notevole innalzamento
della temperatura porta lo zero termico a 2400 metri. A causa
di una vasta perturbazione continua a piovere anche sopra
i 2300 metri. La neve è abbondante ma con consistenza
assolutamente primaverile: bagnata e pesante.
29 novembre 2000: Riparato il ripetitore
telefonico al passo dello Stelvio: le webcam sono nuovamente
attive. Continua a nevicare anche a bassa quota. Il rischio
valanghe è abbastanza elevato.
11 novembre 2000: Primo giorno di funzionamento
degli impianti di risalita di Livigno. Il maltempo di questi
giorni ha imbiancato abbondantemente tutte le cime Valtellinesi,
ricoperte fino a quota 1200. Il passo dello Stelvio è
già chiuso a causa delle forti nevicate, che hanno
guastato anche i ripetitori telefonici utilizzati dalle
webcam in quota.
26 aprile 2000: Ultimo giorno di funzionamento
della stagione degli impianti di risalita di Bormio. Nonostante
il caldo estivo le abbondanti nevicate dei giorni scorsi permettono
di arrivare con gli sci fino al Ciuk (1600 mt). Rimane alto
il rischio valanghe.
9 aprile 2000: Le attese nevicate hanno
ricoperto egregiamente le montagne Valtellinesi. Il pericolo
valanghe è elevatissimo e sconsigliabile il fuoripista.
Ci si consola con una ottima neve sulle piste che ci consente
di arrivare con gli sci ai piedi fino in paese.
12 marzo 2000: Non nevica da prima
di Natale e si scia solo su neve artificiale.

10 febbraio 2000: Lo zero termico sopra
i 2800 metri decreta inesorabilmente l'arrivo della primavera.
Non c'è neve nemmeno sulle piste di Bormio: per preservare
la poca neve rimasta per le gare di coppa del mondo la pista
Stelvio è stata chiusa. Anche a Bormio 3000 affiorano
i primi sassi.
6 febbraio 2000: Non nevica più
da Natale, un sole inesorabile sta lentamente sciogliendo
tutta la neve rimasta.
2 gennaio 2000: Le condizioni per lo scialpinismo
non sono affatto ottimali: le abbondate nevicate in bassa quota
hanno lasciato un metro circa di neve fresca senza fondo e in
quota ci sono solo sassi.
26 dicembre 1999: Nevica
abbondanemente tra i 1200-2300 mt, ma, a causa del freddo
quasi nulla sopra i 2500 mt.
6-7 dicembre 1999: Due
settimane di sole sono state sufficienti per sciogliere la
poca neve caduta. Anche in alta quota (3000 mt) la copertura
è assolutamente insufficiente per sciare. Sono aperti
però gli impianti di risalita, dove si scia su neve
artificiale. A Bormio funzionano però solo 3 piste:
La Rocca - Ciuk, la seggiovia a 3 posti di Bormio 2000 e la
seggiovia Cimino - peraltro non collegata con le altre: per
scendere a Bormio 2000 è necessario prendere la seggiovia
(sci in mano) e perdere piu' di 30 minuti. Mi chiedo perchè,
a fronte del fatto che solo pochissime piste sono praticabili,
il prezzo degli abbonamenti sia comunque quello di alta stagione
(38.000 per il pomeridiano e 50.000 per il giornaliero).
22 novembre 1999: La neve
è caduta anche in paese, ma è sconsigliabile
sciare sotto i 2700 mt. Il cielo è coperto e la visibilità
limitata.

Livigno - verso il passo della Vallaccia
.
19 novembre 1999: Chiusura
invernale del passo dello Stelvio.
10 aprile 1999: La neve
e' ancora in perfette condizioni: sopra i 2500 mt. si scia
in neve fresca, caduta abbondante durante la settimana. Consigliabile
il canalone che scende sotto la funivia di Bormio 3000.
1 aprile 1999: L'alta
pressione garantisce un sole cocente e la neve e' in perfette
condizioni: sono accessibili tutti gli itinerari di S.Caterina
che partono dal parcheggio dei Forni (si arriva in macchina).
Le piste di Bormio sono chiuse sotto il Ciuk.
21 marzo 1999: appuntamento
per cronoscalata (3° raid della Valtellina) ad Arnoga alle
ore 6.30.
20-21 marzo 1999: Finalmente
le condizioni per lo scialpinismo si presentano ottimali:
il caldo della settimana scorsa è solo un ricordo ed il rischio
valanghe è notevolmente diminuito.
21-22 febbraio 1999:
Cielo coperto, non nevica e la temperatura e' abbastanza elevata;
le condizioni della neve, caduta abbondantemente nei giorni
scorsi, sono pessime. A bassa quota (1200-1700 mt) si e' gia'
sciolta, tra i 1800 e i 2500 mt e' troppo pesante a causa
del caldo e sopra i 2500 il vento ha causato forti accumuli
in alcune zone, rendendo elevato il pericolo di valanghe.
10 gennaio 1999: le scarse
nevicate di questi giorni lasciano immutata la situazione
di innevamento.
31 dicembre 1998: le
condizioni della neve sono sempre pessime, e l'unico itinerario
che ho riscontrato fattibile è il passo del Gavia: la strada
carreggiabile è completamente innevata, e giunti al Rifugio
Berni si possono compiere diverse escursioni.
26 dicembre 1998: il
freddo che ha caratterizzato l'inizio del mese è ormai solo
un lontano ricordo. In questi giorni si sta sciogliendo quella
poca neve rimasta, e le perturbazioni di questi giorni non
riescono ad incrementare il manto nevoso.E' presente un innevamento
minimo solo a partire da 1800 mt circa. In quota la neve è
quasi totalmente assente. Si scia solo su neve artificiale,
che a Bormio arriva fino in paese per la gara di dicesa libera
di fine mese. Sono stati collegati (anche se fino ad ora solo
virtualmente a causa dell'assenza di neve) gli impianti di
Oga - Isolaccia - Le Motte. Ad Isolaccia sono aperte solo
due piste che fanno capo all'ancora situata alla fine della
seggiovia. Si scia solo sui sassi e sul ghiaccio, e non c'è
nemmeno una pista fattibile senza distruggere gli sci. Con
queste condizioni mi chiedo come sia possibile che una società
continui a tenere gli impianti aperti, offrendo un servizio
non solo inutile, ma pericoloso per gli utenti.
9-10 dicembre 1998: il
freddo intenso impedisce alle notevoli perturbazioni locali
di imbiancare le cime. La neve é scarsa ovunque, ed é possibile
sciare solo sulle nevi perenni o sulle piste innevate artificialmente.
10 maggio 1998: Parcheggio
dei Forni di S. Caterina: non si vede nemmeno l'ombra della
neve. Verrebbe da chiedersi cosa facciano tutte quelle auto
con il portasci. In pratica è possibile percorrere il fondovalle
tenendosi sulla destra, dove l'ombra ha parzialmente salvaguardato
gli itinerari verso il Tresero ed il S. Matteo, facendo molta
attenzione alle valanghe e slavine che si continuano a staccare.
Dalla vetta del S. Matteo si vede la val Cedec, e sembra che
non sia possibile sciare sotto il Pizzini.
9 maggio 1998: L'alta
pressione di questi giorni ed il caldo afoso stanno danneggiando
inesorabilmente l'attività degli scialpinisti, minacciati
anche da un rilevante pericolo di valanghe. Da Bormio 2000
si arriva ancora senza problemi fino a 3000 mt, anche se nel
pomeriggio la neve risulta molto pesante.
10-12 aprile 1998: le
abbondanti nevicate di questi giorni coprono di neve tutte
le piste fino a bassa quota (1200 m.). La quantità di neve
che continua a cadere e gli sbalzi di temperatura fanno lievitare
il rischio valanghe. E' chiuso per neve il passo del Bernina
e il Foscagno è percorribile soltanto con catene montate dopo
aver affrontato una interminabile coda che parte da Arnoga.
29 marzo 1998: Il sole
micidiale e la completa assenza di nuvole consentono di sciare
in costume da bagno. Le condizioni di innevamento sono ideali
per affrontare la salita del monte Sobretta con partenza da
S. Caterina.
28 marzo 1998: Un torrido
sabato quasi estivo, che scioglie la neve anche in quota.
A Livigno è ancora possibile sciare fino al paese.
16 marzo 1998: Le piste
di Isolaccia sono innevate fino al paese. E' possibile percorrere
la stradina che porta all'Alpe Buron. L'innevamento è però
irregolare e a tratti la strada è copetra da lastre di ghiaccio,
fango e sassi. E' impresa ardua salire verso il rifugio Cantoni:
la scarsa coerenza della neve unita alla ripidità del tratto
finale ostacolano inevitabilmente l'ascesa.
14 marzo 1998: Finalmente
il freddo sembra aver consolidato il manto nevoso. E' possibile
percorrere con gli sci l'itinerario della Vallaccia, con rientro
in Val Viola. La strada che porta ad Arnoga è innevata a tratti:
è necessario togliere gli sci in alcuni punti.
7 marzo 1998: Il caldo
che tuttora regna nelle valli contrasta le deboli precipitazioni
di questi giorni. Da Livigno è possiblie percorrere con gli
sci la strada comunale che porta alla Forcola, dove incontriamo
due recenti slavine causate dagli enormi sbalzi di temperatura.
15 febbraio 1998: Il caldo
tropicale di questi giorni sta irrimediabilmente sciogliendo
la poca neve rimasta. La strada che da S. Caterina porta all'albergo
dei forni è percorribile in auto con un fuoristrada. Con gli
sci si scende tranquillamente fino al rifugio Stella Alpina,
poi è necessario un lavoro da chirurgo per inseguire quelle
poche tracce di neve che lasciano sempre più spazio alla strada
asfaltata. Il sole torrido scioglie la neve anche in quota:
al rifugio Branca (2495 m.) si scia in una tremenda neve marcia.
Sono visibili recenti slavine causate dai notevoli sbalzi
di temperatura.
14 febbraio 1998: Gara
notturna di scialpinismo con partenza da Bormio. Il cielo
è limpidissimo, e alle ore 23.00 circa la luna ha già illuminato
quasi tutte le piste, che sono affollatissime. Tra motoslitte,
sci e snowboard mancano solo le code agli skilift (solo perchè
sono chiusi).
31 gennaio 1998: Il caldo
dei giorni precedenti ha sciolto gran parte della neve. Le
basse temperature attuali hanno consolidato notevolmente il
manto nevoso: per questi motivi il rischio valanghe è piuttosto
basso. E' possibile risalire con gli sci la strada che porta
da S. Caterina ai Forni: da qui sono salito fino al bivacco
sul passo Zebrù passando dal rifugio Pizzini. L'innevamento
è scarso. Per assenza di neve è impossibile salire con gli
sci dalla val Zebrù, che si presenta in una versione quasi
estiva.
Natale 1997- Capodanno:
In questi giorni le nevicate continue ed abbondanti unitamente
ad una temperatura abbastanza elevata ci suggeriscono di evitare
percorsi alpinistici in quota. E' consigliabile effettuare
escursioni nell'ambito di zone protette.
15 novembre 1997: Le nevicate
abbondanti aprono la stagione: è già possibile percorrere
i classici itinerari a basse quote. La neve fresca è molto
pesante e instabile. Personalmente in questo fine-settimana
ho raggiunto la vetta del monte Masucco e il giorno successivo
sono quasi arrivato al bivacco Ferrario. Mi ha stupito la
massiccia presenza di cacciatori.
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