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Au Pair, i documenti che servono




Le procedure burocratiche da seguire per recarsi all’estero sono spesso diverse da paese a paese, quindi non è possibile fornire delle informazioni valide in ogni situazione.

Qualche indicazione di massima però possiamo darla.

In particolare per andare in Inghilterra non serve una documentazione specifica, a parte la carta d’identità, visto che non c’è bisogno di un permesso di lavoro. Per le altre nazioni appartenenti alla Comunità europea in genere la normativa è abbastanza simile, anche se la cosa migliore da fare è chiedere consiglio ad un’agenzia che si occupa di lavoro au pair o recarsi direttamente all’ambasciata del paese in cui si vuole andare.

È bene ricordare, anche se molte volte l’euforia della partenza sembra abbassare la probabilità di certe eventualità, che all’estero ci si può anche ammalare: prevedere questa possibilità ed attrezzarsi per poter ricevere le cure necessarie abroad è quindi di estrema importanza. Se si va in una nazione della Comunità europea, è essenziale prima di partire richiedere il modulo sanitario E111, reperibile presso la propria Usl. Essa dà a chi parte praticamente gli stessi diritti in materia sanitaria delle persone residenti nel paese ospitante. "E' vero che in alcune nazioni, come in Inghilterra" -dice Paolo Cialella della "Holidays Empire" (tour operator romano che si occupa anche di intermediazione)- "questo documento è superfluo perché sono state ratificate delle convenzioni bilaterali tra l'Italia e questo paese straniero, ma in altre, come in Irlanda, se si usufruisce del servizio sanitario nazionale senza presentare il modello E111 ci si vede arrivare a casa la fattura".

Inoltre non è da scartare la possibilità di stipulare, specie se si esce dall’Europa, una particolare polizza assicurativa relativa ai rischi per la salute. Assicurazione che non di rado è a carico della famiglia ospitante.

Le cose si complicano quando il paese scelto per la vacanza-lavoro non è comunitario, ad esempio l’America, dove ci sono leggi specifiche e il settore è regolato in modo assai differente rispetto all’Europa. Questo vale anche per le questioni di ordine assicurativo e sanitario.

"Una delle differenze più rilevanti sta nel fatto che in America serve il visto", spiega Eveline Hermans, dell’ "Intermediate" (Agenzia di intermediazione romana). "Se una ragazza ci chiede di andare a lavorare come au pair negli Stati Uniti, noi procediamo in questo modo: chiediamo i documenti per ricevere il visto ad una delle 7 agenzie che in America sono abilitate a svolgere questo lavoro. Con questi documenti la ragazza va all’ambasciata americana e lì è possibile ottenere il visto: si tratta di un documento particolare chiamato J1".


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Nota
Le informazioni contenute in questo sito sono state raccolte veramente nel modo più accurato possibile. Tuttavia, non è possibile garantire la totale assenza di eventuali errori, dei quali non possiamo assumerci nessuna responsabilità riguardo ai loro effetti. Come è noto, è sempre meglio controllare di persona prima di decidere qualunque cosa. In ogni caso, se riscontri qualche sbaglio madornale in queste pagine, per favore faccelo sapere, contattando il Webmaster. Grazie.
Ultimo aggiornamento: 8 dicembre 2002
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