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Posta CelereBudbringeren - 1h 23'![]() E' così che si presenta, infatti, il norvegese Posta Celere, vincitore del primo premio della Settimana Internazionale della critica al Festival di Cannes 1997, con cui Pal Sletaune fa il suo debutto nella regia di un lungometraggio: personaggi disperati o disadattati, un'ambientazione cupa e desolata, un presente triste e senza speranza. Roy (Robert Skjaerstad) lavora come postino e conduce una vita piatta, priva della benchè minima emozione; piccolo di statura, bruttino, disprezzato dai suoi superiori, difeso ed ammirato solamente dall'unica donna che vorrebbe sempre evitare, Roy svolge il suo lavoro seguendo una logica tutta sua, legge la corrispondenza altrui, nasconde interi pacchi di posta in un luogo lontano da sguardi indiscreti e quando si oppone ad una rapina lo fa soltanto perchè il gancio della sacca si è impigliato nella sua giacca. L'appartamento in cui vive è piccolo, sporco e funestato dai perenni lavori di ristrutturazione del suo vicino, mangia spaghetti freddi in scatola, non ha amici. Un giorno si imbatte in una ragazza, la vede rubare un libro, la segue, riesce a penetrare nel suo appartamento quando lei è assente e, esaminando la sua abitazione, i piccoli oggetti che trova in casa, comincia a conoscerla a distanza, a scoprire chi è, come vive. Ma Line (Andrine Saether), questo il nome della ragazza, è coinvolta in una rapina ad un portavalori e le ripetute visite di Roy al suo appartamento fanno si che lui si venga a trovare ben presto invischiato in qualcosa che non aveva previsto. ![]() © 1997 reVision, Carlo Cimmino |
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