La colpa di questo è da imputare principalmente alla cattiva pubblicità che da sempre i mass-media hanno riservato a queste antiche discipline: arti di offesa prima che di difesa, legate ad ambienti, a personaggi, a situazioni moralmente discutibili e violente.
Quando si parla di Taekwondo la prima cosa da tenere presente è che esso ha compiuto il definitivo passaggio da arte marziale ad attività sportiva, passaggio consacrato dal riconoscimento a disciplina olimpica ufficiale: esso è uno sport a tutti gli effetti e come tale viene insegnato nelle palestre affiliate alla F.I.T.A. Si tratta fondamentalmente di uno sport di combattimento ma ciò non lo rende un'esclusiva maschile, anzitutto perchè favorisce uno sviluppo fisico armonico ed è perciò consigliabile a chiunque. Inoltre conferisce gradualmente sicurezza sia a livello psicologico che fisico, pur non trattandosi della classica tecnica di autodifesa: l'insegnamento del Taekwondo e' l'insegnamento del movimento, del perfezionamento della coordinazione motoria, del controllo delle proprie reazioni.
La presenza femminile nel Taekwondo isolano e nazionale è soddisfacente, anche se inferiore in percentuale a quella maschile.
Nonostante questa limitazione, vediamo però come i
risultati migliori nelle competizioni nazionali ed internazionali
vengano soprattutto dalle ragazze: Piera Muggiri, tesserata al
Taekwondo Roma, che nella sua carriera agonistica ha collezionato
8 titoli italiani, l'oro europeo nel 1988, l'argento ai Campionati
Europei 1990 e 1994, la medaglia d'argento alle Olimpiadi di
Barcellona '92 e il secondo posto ai Mondiali Universitari del
1992;
Cristina Atzeni, brillante atleta del Centro Sportivo A.Giacomini,
terza ai Mondiali di Manila (Filippine) nel 1995 e Campionessa
Europea ad Helsinki nel 1996;
Simona Pappalardo, anche lei appartenente al Centro Sportivo
A.Giacomini, Campionessa Italiana nel 1993, quattro volte
Campionessa Universitaria Combattimenti - 1993/1994/1995/1997 -
e una volta Campionessa Universitaria Forme nel 1995.