IL TAEKWONDO E I BAMBINI


 

Si può dire che l'uomo gioca tutta la vita. Nel fanciullo questo elemento è determinante nella formazione e maturazione globale: solo il bambino che ha giocato in piena libertà, senza imposizioni o frustrazioni, sarà un adulto psicologicamente sano ed equilibrato. Nel gioco il fanciullo vive le proprie realtà esistenziali senza ansia o angoscia, riuscendo sempre ad accogliere momenti di gioia e a superare ostacoli psicologici; in sostanza giocando egli realizza la propria personalità.

Con il termine "gioco" possiamo anche comprendere l'attività motoria presportiva e sportiva in quanto comprensiva di una regolamentazione in cui compaiono momenti ludici finalizzati inseriti in precedenti esperienze affettive e cognitive, proiettati verso nuove esplorazioni e conoscenze.

Il gioco si caratterizza per :

- contenere elementi di incertezza controllabili emotivamente;

- rendere tutti partecipi all'attività del gruppo grazie a delle regole comuni facilmente modificabili su decisione collettiva, in maniera tale che il bambino superi eventuali difficoltà insieme ai compagni;

- rendere possibile la realizzazione delle proprie necessità psicologiche grazie alla occasione che offre di costruire simbolicamente una propria realtà immaginaria.

Il gioco è quindi mondo fantastico e reale nello stesso tempo, linguaggio di comunicazione e apprendimento sociale, attività biologica primaria per mantenere l'equilibrio neurodinamico grazie alla liberazione di quell'eccesso di energia tipico dell'età evolutiva.

Ed è nella dimensione ludica che va inquadrato anche l'insegnamento del Taekwondo: esso non deve essere finalizzato ad una specializzazione precoce del fanciullo. La nostra disciplina vuole arrivare a far apprendere al giovanissimo atleta gli schemi motori completi che sono alla base del futuro addestramento alla stessa, facendovelo accostare attraverso delle tecniche e degli esercizi che sono propri del gioco.

Perché ciò avvenga è fondamentale che l'istruttore si sia adeguatamente preparato e qualificato frequentando i corsi C.A.S. (Centro Avviamento allo Sport) organizzati a tale scopo dal CONI, e superandone i relativi esami. Al Centro Sportivo A. Giacomini il bambino può contare sulla presenza di istruttori e istruttrici in possesso della qualifica C.A.S., primo fra tutti il Maestro Alessio Giacomini, sotto la cui guida può non solo apprendere il Taekwondo, bensì praticare un insieme di attività motorie propedeutiche a tutti gli sport. Pur conservando la finalità primaria dell'insegnamento del Taekwondo, questo genere di attività presportiva fornisce degli schemi motori tali da consentire a ciascun piccolo atleta di avvicinarsi, in futuro, a differenti discipline quali pallacanestro, pallavolo, calcio ecc.