NEWSLETTER DEL CENTRO REGIONALE DI PSICOLOGIA DELLO SPORT DEL
FRIULI VENEZIA GIULIA, QUADRIMESTRALE, ANNO 1°, NUMERO 1,
DICEMBRE 1998.
L' Editoriale
Che cos'è
il Ce.R.P.S. e cosa si prefigge:
Si è costituito il 28
settembre '98 il Centro Regionale di Psicologia dello Sport del Friuli V.G.,
registrato il 5 ottobre '98 all'Ufficio del Registro di Cervignano del Friuli
( Prot. Nr. 1372 Mod. III) e patrocinato dall' A.I.P.S. (Ass. Italiana Psic.
dello Sport).
Il Centro si prefigge un'attività di sensibilizzazione di tutti gli
operatori dell'ambiente sportivo agli aspetti psicologici dello sport nella
nostra Regione, favorendo, tramite iniziative culturali ed educative, la
conoscenza di tecniche ed interventi utili al miglioramento delle prestazioni
atletiche.
Esso si pone come punto di incontro tra ricerca scientifica ed applicazione
nel settore, per questo motivo il Centro
si rivolge ad allenatori, dirigenti, atleti, arbitri, medici, tecnici, psicologi
ed a tutti coloro che operano ad ogni livello nel campo dello sport.
Quali attività svolge il Ce.R.P.S. :
Per perseguire tali scopi le attività del Centro possono
essere riassunte in:
1) Attività Educativa: organizzazione di iniziative culturali e di
studio (conferenze, lezioni e corsi) in tema di aspetti psicologici inerenti
alla pratica delle attività sportive;
2) Attività di Ricerca: l'Associazione promuove ricerche in tema
di psicologia e sport.
3) Attività Informativa: divulgare i contenuti e le conoscenze della
psicologia dello sport tramite forme editoriali convenzionali (pubblicazioni
divulgative) ed elettroniche (Internet).
Che cos'è la psicologia dello sport:
La concentrazione nell'esecuzione dei tiri liberi nella pallacanestro,
saper mantenere la calma nel tirare un calcio di rigore nel calcio, la forte
motivazione che sostiene l'atleta nella 50 Km. nello sci di fondo, l'abilità
di eliminare i fattori di distrazione e di prestare attenzione solo al percorso
nello slalom speciale dello sci alpino: queste sono solamente alcune delle
caratteristiche che contribuiscono al successo di un atleta o di un'intera
squadra e che portano al risultato.
Quali pensieri attraversano la mente di un ciclista mentre compie lo scatto
decisivo all'inizio della salita? In questo caso il dialogo interno è
un fattore determinante per il risultato: le gambe "girano", come
si dice in gergo ciclistico, ma i pensieri dell'atleta sono pensieri positivi,
pieni di fiducia nei propri mezzi fisici e mentali.
E quanto conta la coesione di gruppo nel mettere a punto "il muro"
in una partita di pallavolo?
Il fattore-squadra, cercato e ricercato in allenamento, non è soltanto
uno schema tattico automatico, ma è soprattutto un fattore umano
che trova la sua forza nelle adeguate relazioni interpersonali fra gli atleti
del gruppo.
Per vincere ci vogliono gambe, cuore e testa: la condizione fisica e le
capacità tattiche e motorie dell'atleta sono il fondamento su cui
costruire una buona performance, ma se aggiungiamo ad esse il controllo
emotivo sulle situazioni ed abilità mentali sviluppate ed allenate,
si pongono le condizioni necessarie per ottenere un buon risultato.
La psicologia dello sport si differenzia dalla psicanalisi e dalla psicologia
clinica per i suoi fini e le sue metodologie: non è una psicologia
del profondo che opera alla ricerca di una psico-patologia, ma è
piuttosto una psicologia dell'azione che si pone come obiettivo la comprensione
a 360° dell'uomo e della sua preparazione sportiva.
La psicologia dello sport è una disciplina giovane che ha la possibilità
di apportare validi contributi sia nello sport di alto livello che nelle
fasi di apprendimento, studiando in un primo momento una serie di atteggiamenti
e comportamenti propri dell'ambito sportivo ed il loro conseguente impatto
sulla qualità della prestazione, ed in secondo luogo applicando delle
strategie di intervento volte al miglioramento del gesto atletico.
Le tecniche di preparazione mentale possono fare molto !
Sono metodi multimodali improntati all'apprendimento ed a perfezionare
alcune abilità, come ad esempio :
1 - le abilità di focalizzare l'attenzione e di concentrarsi,
2 - l'importanza della motivazione e dell'autostima dell'atleta,
3- una corretta formulazione degli obiettivi individuali e di squadra
4 - imparare a gestire l'attivazione fisiologica in gara,
5 - apprendere a rilassarsi (con il Training Autogeno o il Rilassamento
Progressivo di Jacobson),
6 - gestione dell'ansia pre-agonistica,
7 - gestione delle situazioni stressanti,
8 - l'importanza della comunicazione
Come contattarci:
Il Centro ha sede a Udine in Piazzale Argentina Nr. 6 (c/o lo Stadio
Friuli), Tel. 0432 - 671145 oppure 0481 - 44318.
Potete inviare la vostra
posta
elettronica all'indirizzo e-mail gerin@wavenet.it
Il Presidente del Ce.R.P.S.
Dott.ssa Marina Gerin
Il Centro informa ...
Il Centro Regionale di Psicologia dello Sport del Friuli - Venezia Giulia,
che ha sede in Piazzale Argentina Nr. 6, c/o Stadio Friuli UDINE ,
e-mail gerin@wavenet.it ha
organizzato, in collaborazione con il Centro di Avviamento allo Sport di Udine, una conferenza in due serate che avranno luogo mercoledì 9 dicembre e martedì 15 dicembre alle h. 19.30 presso l'Aula Magna della scuola media G.B. Tiepolo, Via dei Pioppi Nr. 55, UDINE.
Il programma delle due serate è il seguente:
LA PREPARAZIONE MENTALE DELL'ATLETA
I SERATA
- Le abilità mentali: le basi della
preparazione mentale dell'atleta
- il rilassamento
- la formulazione degli obiettivi
- abilità di visualizzazione e di immaginazione
- abilità attentive e concentrazione
- incremento della motivazionee dell'autostima
- gestione dell'attivazione fisiologica
- gestione delle situazioni stressanti
- la comunicazione
Relatore: Dott.ssa Marina Gerin, psicologa ad indirizzo clinico e di comunità,
Master in psicologia dello sport.
- I test psicologici: dai più semplici
ai più complessi
Relatore: Dott.ssa Marina Gerin
- Il rilassamento progressivo di Jacobson: esperienza guidata della tecnica di contrazione distensione
Relatore: Dott.ssa Irena Tavçar, medico dello sport, cardiologa
- La visualizzazione e l'immaginazione
(Imagery) applicata alla psicologia
dello sport
Relatore: Dott.ssa Irena Tavçar
- La relazione atleta - allenatore (prima
parte)
Relatore: Prof. Stefano Bearzi, insegnante di educazione fisica,
allenatore
Discussione
II SERATA
- La formazione degli obiettivi (Goal
setting)
Relatore: Dott.ssa Irena Tavçar
- La relazione atleta - allenatore (seconda parte)
Relatore: Prof. Stefano Bearzi
- La gestione dell'attivazione fisiologica (Arousal)
Relatore: Prof. Ivan Zadro, insegnante di educazione fisica,
- La motivazione e l'autostima
dell'atleta
Relatore: Dott.ssa Marina Gerin
Discussione
La conferenza è aperta a tutti ed è gratuita.
Per informazioni rivolgersi allo 0432 403427.
L'articolo di Psicosport...
Tratto da: MTB Journal Online
Nr. 2 ottobre 1998,sul sito web http://space.tin.it/io/alpezzi
L'ATTENZIONE NELLO SPORT DELLA MOUNTAIN BIKE
Introduzione
Un interessante campo di ricerca e di
applicazione della psicologia dello sport riguarda la connessione esistente
fra stile attentivo e prestazione sportiva, vale a dire l'importante rapporto
esistente tra il modo di prestare attenzione nelle varie fasi della gara
e il rendimento atletico.
Ogni sport richiede specifiche capacità fisiche e mentali, e fra
queste può rivelarsi determinante per il conseguimento del risultato
l'abilità di focalizzare l'attenzione e di concentrarsi nei momenti
chiave della gara.
Queste considerazioni hanno più che mai validità per lo sport
della Mountain Bike, poiché l'atleta deve adeguarsi continuamente
alle richieste ambientali delle competizioni fuoristrada e rispondere sviluppando
la sua concentrazione e la sua capacità di modificare il focus attentivo.
Ai bikers è richiesto di saper passare da un focus attentivo ad un
altro, secondo le regole poste dalla tattica di gara e dallo svilupparsi
di situazioni impreviste, ed è perciò molto importante allenare
questa abilità, al fine di non restare rigidamente prigionieri di
un'unica modalità attentiva.
Infatti la disciplina della Mountain Bike è considerata uno sport
di situazione o sport open, poiché i gesti atletici dei corridori
dipendono dalle circostanze proposte dalla corsa, dalle strategie degli
avversari e dalle condizioni del terreno di gara.
Ogni atleta rivolge sempre la sua attenzione a qualcosa, sia esso un elemento
interno (pensieri) o esterno a sé (fattori ambientali pericolosi
o disturbanti), anche quando non ne è consapevole; al fine di migliorare
la prestazione, diventa importante per il biker mettere a punto in allenamento
un programma specifico che identifichi gli elementi sui quali dirigere l'attenzione
e con quale intensità.
Lo stile attentivo
Lo stile attentivo è composto da
due dimensioni: l'ampiezza (che può essere estesa o ristretta) e
la direzione (può essere rivolta verso l'ambiente - direzione esterna,
o verso di sé- direzione interna).
Combinando insieme questi quattro fattori si ottengono differenti stili
attentivi, che permettono di soddisfare le esigenze poste dalla disciplina
della MTB nelle varie situazioni :
Lo stile attentivo ESTERNO - AMPIO: è rivolto alla massima raccolta
delle informazioni derivanti dall'ambiente circostante, ad esempio ai movimenti
degli avversari in corsa al momento di uno scatto. Non bisogna allargare
troppo il focus attentivo, ma ci si deve limitare agli stimoli necessari
da cogliere in gara, altrimenti si rischia di incorrere in errori di distrazione
dovuto alla confusione provocata dalla presenza di troppi stimoli da considerare.
Lo stile attentivo ESTERNO - RISTRETTO: l'attenzione è rivolta a
tutte le attività che richiedono un elevato livello di concentrazione
ai movimenti fini, ad esempio nel cambio di ritmo e di rapporto da un tratto
pianeggiante e pedalabile ad un tratto in salita.
Il sentiero ad esempio può presentare alcune asperità e bisogna
procedere con cautela per non cadere o bucare, concedendo così tempo
prezioso agli avversari.
Lo stile attentivo INTERNO - AMPIO: l'attenzione è rivolta alla pianificazione
del comportamento strategico, agli obiettivi di gara, ad esempio arrivare
nei primi cinque posti.
Questa fase in genere viene attuata prima della partenza o all'inizio della
corsa, comunque in un momento di relativa "calma" agonistica.
Lo stile attentivo INTERNO - RISTRETTO: la concentrazione è posta
esclusivamente sul movimento e sulla velocità, ad esempio durante
un tratto prevelentemente pianeggiante.
Questo stile è indicato anche nei momenti difficili della competizione,
ad esempio quando si viene sopraffatti da pensieri negativi e la resistenza
(sia fisica che mentale) comincia a venir meno. E' di facile comprensione
quanto sia importante per il biker sviluppare questa abilità nelle
fasi di gara in cui la probabilità di preoccuparsi in modo eccessivo
senza trovare soluzioni aumenta considerevolmente.
Come allenare il focus attentivo nella MTB
Uno dei metodi più adeguati per
procedere al training del "modo di prestare attenzione" è
certamente quello iniziare con una definizione dello stile attentivo del
biker nelle situazioni extra-sportive, in modo tale da tracciare un profilo
di base e confrontarlo con le svariate caratteristiche richieste dalle situazioni
di gara.
La valutazione si effettua con semplici esercizi di focalizzazione su oggetti
o momenti che appartengono alla vita quotidiana, restringendo od allargando
a piacere il focus attentivo dell'atleta.
Dopo questa valutazione si è in grado di elaborare un programma specifico
di allenamento dello stile attentivo, con lo scopo di ridurre gli errori
dovuti a difficoltà di concentrazione; l'attenzione va ristretta
o ampliata a seconda delle esigenze, per evitare errori di distrazione e
perdita di tempo prezioso. La probabilità di commettere errori sarà
maggiore tutte le volte che lo spostamento dell'attenzione non avverrà
o sarà troppo lento, quando cioè si manifesterà uno
stato di fissità di un particolare stile attentivo.
Questo può portare ad esempio ad una scarsa consapevolezza del biker
sulla previsione dei movimenti dell'avversario, rallentando di conseguenza
la scelta delle possibili risposte.
Esercizi per sviluppare l'abilità di focalizzare l'attenzione
Il programma vero e proprio inizia con
la fase di rilassamento: essa consente all'atleta di predisporre il suo
corpo e la sua mente alla visualizzazione mentale sull'abilità da
sviluppare e tenere sotto controllo gli stimoli: questi esercizi andranno
eseguiti quotidianamente alla fine dell'allenamento in bicicletta. In qualche
settimana ed impiegando solo pochi minuti al giorno imparerete a migliorare
la vostra concentrazione ed a gestire la vostra capacità attentiva.
RILASSAMENTO E SINTONIZZAZIONE CON IL CORPO
Chiudi gli occhi, inspira ed espira lentamente.Il tuo corpo diventa pesante,
sempre più pesante e rilassato ; concentrati sui tuoi piedi, che
sono rilassati e pesanti.Rivolgi l'attenzione ai muscoli dei polpacci, ora
li senti rilassati e pesanti ; le gambe sono rilassate e pesanti. Continua
a distendere tutti i muscoli del tuo corpo procedendo dal basso verso l'alto,
l'addome, le braccia, le mani, il collo, fino ad arrivare ai muscoli del
viso. Ti senti bene, molto bene, la calma e la tranquillità ti avvolgono.
VISUALIZZAZIONE DEL FOCUS ATTENTIVO
Ora immagina te stesso mentre stai pedalando con la tua bicicletta: l'aria
è fresca e la senti sul tuo viso. Sei con altri atleti durante una
situazione di gara, ti senti sicuro e pedali a buon ritmo.
Osserva con attenzione i colori, osserva il paesaggio che ti circonda, ascolta
i suoni presenti e avverti le tue percezioni interne emotive e corporee.
- Rivolgi la tua attenzione all'obiettivo che ti sei prefissato, valuta
mentalmente la tua situazione tattica ed il tuo stato fisico; ripeti più
volte a te stesso fin dove vuoi arrivare in questa gara (attenzione interna
- ampia).
- Adesso stai osservando i movimenti dei tuoi avversari in gara nel momento
di uno scatto decisivo: la tua attenzione è allargata, ampia, riesci
a cogliere tutti i particolari della scena (attenzione esterna - ampia).
- Immaginati ora da solo nel sentiero mentre stai cambiando rapporto e ritmo
da un tratto pianeggiante verso un tratto in salita molto impegnativo: rivolgi
la tua attenzione solo ai movimenti che stai compiendo (attenzione esterna
- ristretta).
- Ora invece stai partecipando ad una fase di gara veloce e pedalabile:
concentrati soltanto sul percorso, lasciati andare al ritmo della tua pedalata
e pensa in modo positivo (attenzione interna - ristretta). Ti senti bene,
molto bene. Lentamente comincia a stiracchiarti ed apri gli occhi.
BIBLIOGRAFIA
Cei A., Biondo R. (1988), Lo stile attentivo nel ciclismo su pista,
Movimento 4, Nr. 2 - 1988.
Gerin M. (1998), Valutazione psicologica e psicofisiologica di un campione
di 100 ciclisti dilettanti
Movimento 14, Nr. 1 - 1998.
Nideffer R.M. (1979), Attentional focus: self assessment
in R.M. Suinn "Psychology in sports" Burgess, Minneapolis - 1980.
Dott.ssa Marina Gerin
Psicologa ad indirizzo clinico e di comunità
Letto per Voi...
"La preparazione mentale nello sport"
di Claudio Robazza, Laura Bortoli e Gianfranco Gramaccioni.
Edizioni Luigi Pozzi s.r.l. , Via Panama Nr. 68 00198 ROMA Tel. 06 8553548
Prima edizione marzo 1994. Pag. 255, L. 50.000.
Questo testo è il primo trattato della nuova psicologia dello sport
di fine millennio. Nella prima parte sono descritte le strategie o abilità
mentali indispensabili per una preparazione psicologica all'agonismo, di
tutte riferendo che cosa sono, come si valutano e come si possono allenare
per ottimizzarle e conservarle. Fra le abilità mentali citiamo: la
peak performance, le aspettative di efficacia, la formulazione di obiettivi,
il dialogo interiore, le abilità immaginative, la concentrazione,
l'attivazione, la gestione dello stress e dell'ansia.
La seconda parte del libro insegna ad applicare i programmi multimodali
più diffusi; la Five Step Strategy di Singer, il Visual Motor Behavior
Rehearsal (VMBR) di Suinn, l'Inner Mental Training di Unesthal, l'Allenamento
Ideo Motorio di Gramaccioni e il Modello Isomorfico di Robazza.
E' un testo che, oltre ad insegnare, fa capire che cosa si possa e si debba
fare con gli atleti e per gli atleti, concretamente, sul terreno, con la
certezza da parte dell'atleta che certamente non deve temere nulla dallo
psicologo, da cui viceversa vorrà tanto essere aiutato da quello
che è il suo obiettivo primario e cioè PERFEZIONARE LA PRESTAZIONE.
Buona lettura a tutti: atleti, allenatori e psicologi !
Il meglio del Web...
Il sito che consigliamo agli Internauti in questo nostro primo numero si
trova all'indirizzo Web http://www.psicosport.it/,
che è il sito del Centro Studi e Formazione in Psicologia dello Sport
di Milano.
In questo sito, completamente disponibile in lingua italiana, potrete trovare
tutte le informazioni riguardanti le attività del Centro Studi diretto
da Marisa Muzio e Sandro Gamba; per chi fosse interessato, il Centro milanese
organizza ogni anno un Master in Psicologia dello Sport, prendendo in considerazione
argomenti quali: l'educazione, la comunicazione, l'agonismo di alto livello
e l'aspetto terapeutico dell'attività sportiva.
La Redazione di PsicoSport
UDINE
TRIESTE
NEWSLETTER DEL CENTRO REGIONALE DI PSICOLOGIA DELLO SPORT - FRIULI VENEZIA
GIULIA
QUADRIMESTRALE, ANNO 2°, NUMERO 1, AGOSTO 1999
Editoriale
Il Ce.R.P.S. sta concludendo il suo primo anno di attività, e ci
fa piacere guardare un istante indietro per osservare e valutare il nostro
lavoro di questi mesi. La psicologia dello sport nel Friuli è poco
conosciuta e divulgata, spesso mi chiedono anche i miei colleghi psicologi
quali sono le tematiche affrontate da questa giovane branca della psicologia
e quali sono le sue potenzialità applicative; i contenuti di questa
disciplina infatti non si imparano all'Università, ma esistono dei
Corsi di sensibilizzazione o dei Master che permettono non solo agli psicologi
ma anche agli operatori del settore sportivo (dirigenti, allenatori, insegnanti
di educazione fisica, medici) di ampliare la propria cultura in tal senso,
apprendendo teorie e tecniche che riguardano la comunicazione, la struttura
del gruppo-squadra, la concen =
trazione,la visualizzazione e la correzione del gesto atletico, l'ansia
pre-gara e tutte quelle innumerevoli problematiche che girano attorno all'atleta.
Il compito principale dello psicologo dello sport o dell'operatore del settore
è quello di MIGLIORARE LA PRESTAZIONE dell'atleta e di POTENZIARE
LE SUE ABILITA' PSICOLOGICHE con delle nuove tecniche di allenamento, con
dei gruppi - discussione, con dei colloqui e con dei test. Nel nostro piccolo
in questi mesi abbiamo raggiunto alcuni risultati:
- il Centro ha organizzato, in collaborazione con il Centro di Avviamento
allo Sport di Udine, una conferenza in due serate dal titolo LA PREPARAZIONE
MENTALE DELL'ATLETA, che ha avuto luogo il 9 e il 15 dicembre 1998 alle
h. 19.30 presso l'Aula Magna della scuola media G.B. Tiepolo, Via dei Pioppi
Nr. 55, UDINE: la conferenza ha fatto parte di un corso di aggiornamento
per allenatori ed insegnanti di educazione fisica indetto dal C.A. S. e
dal CONI Provinciale di Udine.
- abbiamo progettato un intervento intitolato LA PSICOLOGIA DELLO SPORT
il 26 giugno 1999 alle h. 9.30 presso la Piscina comunale, Via Grado, MONFALCONE:
il contributo era diretto ad un gruppo di giovani promesse del nuoto regionale
ed ai loro genitori.
- abbiamo inserito on line il sito web relativo alle nostre attività,
con spazi dedicati alle finalità dell'associazione, le iniziative,
i convegni e i congressi, alla versione elettronica del presente Bollettino,
alla Scuola Regionale dello Sport del CONI ed a molti articoli inerenti
aree quali il Mental Training, la medicina dello sport, la comunicazione,
l'allenatore e la psicologia dell'età evolutiva.
Questa iniziativa ha riscosso molto successo, considerando che il counter
del sito è in questo momento intorno ai 2200 contatti e tenendo presente
anche il gran numero di persone che ci ha contattato via Internet per ottenere
informazioni e delucidazioni.
- Il Ce.R.P.S. è entrato a far parte integrante della Scuola Regionale
dello Sport del CONI
- E' nata una collaborazione con il Centro Regionale di Medicina dello Sport
di Trieste (Direttore Dr. Auro Gombacci), sito c/o lo Stadio Comunale "Nereo
Rocco" , Piazzale Azzurri d'Italia 3, Tel. 040 8323325.
Il Ce.R.P.S. ha sede a Udine in Piazzale Argentina Nr. 6 (c/o lo Stadio
Friuli). Il nostro sito è http://www.geocities.com/Colosseum/Gym/2414/
Per contattarci rivolgetevi allo 0432-671145 oppure allo 0481-441318, posta
elettronica:
gerin@wavenet.it
Il Presidente del Ce.R.P.S.
Dott.ssa Marina Gerin
Il Centro informa
Valutazione psicologica di un gruppo di tennisti
In seguito alla nascente collaborazione con il Centro Regionale di Medicina
dello Sport di Trieste
mi è stata richiesta la valutazione psicologica di un gruppo di giovani
tennisti facenti parte della Federazione Italiana Tennis, Comitato Regionale
del Friuli - Venezia Giulia.
Ho ritenuto opportuno somministrare ai piccoli atleti (dai 12 ai 13 anni)
l'Inventario psicologico della prestazione per avere un quadro delle abilità
e potenzialità mentali ed il test della figura umana (Test di Machover)
per sondare gli stati emozionali e la maturazione psicologica degli atleti.
Qui di seguito riporto i risultati complessivi ottenuti dal gruppo con l'Inventario
suddivisi in 7 scale.
SCALA DELLA MOTIVAZIONE : 23.3 (77.7%)
E' interessante e molto positivo il fatto che la scala che ha riportato
nel complesso il valore più elevato sia quella della motivazione:
questo dato fa ben sperare nel sereno e felice futuro agonistico dei piccoli
atleti, che trovano in sè motivi e stimoli adeguati per perseguire
i loro obiettivi. I ragazzi fanno del loro meglio per riuscire come atleti
e lavorano duramente a questo scopo.
SCALA DELL'ENERGIA POSITIVA: 21.8 (72.7%)
Il buon risultato riportato in questa scala ci fa supporre che i ragazzi
si divertono molto, desiderano continuare a giocare ed hanno voglia di sfidare
e di sfidarsi, caratteristiche fondamentali per la riuscita nella pratica
sportiva adolescenziale.
SCALA DEL CONTROLLO DELL'AROUSAL: 19.5 (65%)
Al terzo posto di questa valutazione troviamo la scala del controllo dell'arousal,
che offre una misurazione dello stato di attivazione psicofisiologica dell'atleta;
questa scala assume una rilevanza particolare quando si parla del controllo
dello stato ansiogeno o dello stato di stress.
I ragazzi nel complesso riescono a controllare abbastanza bene la loro ansia
da prestazione, che sembra essere a livelli più che accettabili.
SCALA DEL CONTROLLO DELL'ATTENZIONE: 19.2 (64%)
Al quarto posto si colloca la scala del controllo dell'attenzione, che offre
una misura dell'abilità degli atleti di concentrarsi sugli elementi
importanti della partita. Anche in questo caso la valutazione è buona,
il gruppo riesce spesso a trovare la giusta concentrazione agonistica.
SCALA DELL'AUTOSTIMA: 19 (63.3%)
La scala dell'autostima offre una misura della carica interiore degli atleti
e di quanto ripongano fiducia nelle loro capacità e si proiettano
verso un futuro vincente.La valutazione verte su valori positivi; i ragazzi
tendono a viversi la maggior parte delle volte come vincenti.
SCALA DEL CONTROLLO IMMAGINATIVO: 18.8 (62.7%)
La scala del controllo immaginativo sonda le capacità del soggetto
ad esempio di immaginare e visualizzare la sua performance, abilità
che può risultare molto utile poiché molte ricerche dimostrano
che ripetere mentalmente i propri gesti atletici incrementa il rendimento
sportivo.
I ragazzi possiedono una discreta capacità immaginativa, in buona
parte da sviluppare tramite allenamento: data la giovane età questo
dato è perfettamente nella norma.
SCALA DEL CONTROLLO DELL' ATTEGGIAMENTO: 14.11 (47%)
La scala del controllo dell'atteggiamento ci offre principalmente una misura
dell'impegno che l'atleta fornisce, sulla sua positività nei confronti
della gara e sulla sua volontà di allenarsi.
Quest'ultima è l'unica scala che ci presenta un risultato inferiore
al 50% del punteggio totale; ciò sta a significare che è il
tallone di Achille del piccolo gruppo che globalmente non sempre sa mantenersi
positivo ed entusiasta in ogni momento della competizione, non sempre dà
il meglio di sé, non sempre si ritiene responsabile di quello che
fa e spesso non sopporta di fare errori.
Lo screening psicodiagnostico non ha evidenziato particolari problemi nel
gruppetto dei sei ragazzini, ma si è proposto di approfondire l'indagine
per qualche elemento.
Dott.ssa Marina Gerin
L'articolo di PsicoSport
Il Centro informa
1° Corso Base di Sensibilizzazione in Psicologia dello Sport
Il corso è articolato in incontri rivolti a coloro che per la
prima volta si avvicinano alla Psicologia dello sport per conoscerne le
basi teoriche e le modalità di applicazione. La struttura del Corso
consente, a chi non è interessato al conseguimento del Diploma, di
partecipare solamente ai singoli seminari prescelti.
Obiettivi: Presupposti teorici e metodologici della Psic. dello sport, aggiornamento
ed approfondimento delle più recenti acquisizioni ed applicazioni
relative alle attuali modalità di intervento.
Destinatari: Psicologi, studenti in psicologia, medici, studenti e diplomati
I.S.E.F. , dirigenti e
tecnici sportivi che intendono operare nei diversi campi di applicazione
della psicologia dello sport (intervento, didattica, ricerca) o che vogliono
ampliare il proprio bagaglio culturale. Si prega di fornire un breve curriculum
personale al momento dell'iscrizione.
Organizzazione: Quattro incontri, con cadenza mensile, sviluppantesi ognuno
nell'arco di una
domenica per un totale di 8 ore, durante le quali alla parte teorica si
accompagna la verifica pratica personale delle modalità di intervento.Gli
incontri si svolgeranno a Udine (Stadio Friuli) la domenica dalle h. 9.00
alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00. In totale vengono svolte 32 ore di
lezione.
Diploma: A coloro che avranno frequentato l'intero Corso, previo superamento
di una prova d'esame, verrà rilasciato il diploma relativo al 1°
Corso di Sensibilizzazione in Psicologia dello sport.
Programma:
Febbraio:1° incontro : Le basi del Mental Training (parte I). Abilità
mentali di base, tecniche di rilassamento, self-talk, concentrazione, visualizzazione.
Marzo: 2° incontro : Profilo di prestazione e profilo emozionale. Le
emozioni dell'atleta, testing,
gestione delle emozioni e prestazione.
Aprile:3° incontro : Le basi del Mental Training (parte II). Abilità
attentive, la motivazione, gli obiettivi, l'allenamento ideo-motorio.
Maggio: 4° incontro : Psicomotricità ed avviamento allo sport
nell'età evolutiva
Comunicazione nei gruppi-squadra. Basi teoriche, schema corporeo, prerequisiti
funzionali, la comunicazione fra atleta e allenatore, comunicazione fra
allenatore ed asse dirigenziale. Le date degli incontri verranno rese note
quanto prima. Per informazioni rivolgersi allo 0481 - 44318.
Letto per Voi
Il meglio del Web
Il sito da noi segnalato in questo secondo numero di "Psicosport"
è il sito ufficiale dell'A.I.P.S. (Associazione Italiana Psicologia
dello Sport) che si trova all'indirizzo web http://www.freeweb.org/sport/A.I.P.S./
I settori contemplati sono: finalità dell'A.I.P.S. ed organizzazione,i
Centri regionali e referenti locali con gli indirizzi ed il telefono dei
Centri A.I.P.S. italiani, la Newsletter A.I.P.S. News - esistente anche
in forma cartacea - che riporta le ultime novità dell'Associazione
, la sezione dal mondo & curata da Claudio Robazza dedicata alle attività
delle altre associazioni di psicologia dello sport europee e mondiali, convegni
nazionali ed internazionali , libri consigliati, abstracts di articoli tratti
da riviste e modalità di iscrizione all'A.I.P.S.. Un sito importante
da visitare se si è interessati al movimento e all'evoluzione della
psicologia dello sport italiana.