"METODO", N. 9/1992

Convegno "Uomo, Società e Politica" (Pisa, 4 ottobre 1992)
Pier Luigi Maffei

INTRODUZIONE E CONCLUSIONI

Introduzione
Ringrazio come presidente dell’Associazione organizzatrice le Autorità, tutti i presenti ed in particolar modo i relatori che hanno voluto accogliere il nostro invito.
Vorrei per prima cosa mettere in evidenza un aspetto: “Metodo” è impegnata a creare occasioni di incontro e di dibattito sui temi attuali, su temi culturali e sociali che interessano non solo Pisa, ma più in generale tutta la comunità.
Iniziammo nel settembre 1991 con il Convegno “Famiglia, Anzianità ed Handicap”. È seguito il Convegno “Verso l’Europa dei Popoli” nel dicembre 1991; oggi tratteremo il tema: “Uomo, Società e Politica”. È nostra intenzione proseguire in questa serie di incontri, ma anche, ce lo auguriamo, di dibattiti, con l’obiettivo di contribuire nel ricercare le condizioni per una società più giusta.
Proprio questa mattina è apparso sulla stampa locale un contributo offerto dalla nostra Associazione per cercare di superare la decadenza di questa nostra area, un’area che è soggetta purtroppo ad un preoccupante calo occupazionale. Vedo volentieri qui presente, e lo ringrazio, il Professor Alessandro Faedo, il quale proprio questi giorni, giustamente, ha messo in evidenza un’altra situazione preoccupante: l’allontanamento dell’IBM da Pisa. Al di là di quelle che sono poi le cause, che saranno tutte da verificare, certo è che il fatto esiste; si presentano troppo spesso in questa zona occasioni di allontanamento di attività produttive, quindi preoccupanti cali occupazionali.
Con questo appello che abbiamo lanciato abbiamo ripreso l’idea di Sua Eccellenza l’Arcivescovo, Monsignor Alessandro Plotti, il quale nello scorso aprile chiese che si organizzasse nella nostra comunità una conferenza economica perché si andasse a vedere, tutti insieme, con unità di intenti, come fosse possibile ricreare le condizioni per una ripresa della nostra zona.
Abbiamo dato anche la disponibilità a collaborare nella organizzazione di questa conferenza economica e ci auguriamo che coloro che sono chiamati in causa tengano conto di questa nostra volontà, del resto la crisi occupazionale, e specificatamente nel settore manifatturiero, non è fatto tipico della nostra realtà. Ricercare i rapporti fra uomo, società e politica e tema sempre attuale, ma lo è particolarmente oggi per i noti avvenimenti, i noti fatti che ci portano quotidianamente a chiederci come si potranno ritrovare le condizioni per una società in cui l’uomo torni ad occuparsi di alta politica con competenza, con rigore morale, con l’obiettivo di dare risposta ai complessi problemi della comunità alle varie dimensioni.
Occorre passare, è stato detto più volte, ma a noi preme particolarmente questo passaggio, da una democrazia enunciata e non attuata, diciamo poco attuata, ad un metodo democratico, ad un modo quindi di fare politica e di governare in maniera chiara, comprensibile, in maniera tale da poter veramente affrontare e risolvere i problemi della gente.
In un momento in cui il popolo interviene con il voto referendario e con il voto elettorale a dire che non è più disposto a tollerare il sistema partitocratico, vale a dire la degenerazione dei partiti, di quei partiti che la Costituzione indicava come strumenti per la democrazia rappresentativa, ecco che è compito di ciascuno di noi non fermarsi alla protesta e scegliere nuovi metodi, ma anche uomini di maggiore affidamento.
È tempo di un corretto fare, più che di dire; troppe sono le parole e pochi i fatti in coerenza di vita.
Toccando a ciascuno di noi contribuire a ritrovare nel nostro Paese un equilibrio che attualmente è compromesso, anche oggi abbiamo inteso approfondire il complesso problema del porre l’uomo al centro delle scelte, volendo ricordare però anche il ruolo della prima cellula della società, vale a dire quello della famiglia, verso la quale, vogliamo ricordare ai nostri attuali governanti, devono essere messe tutte le attenzioni. Non si dimentichi mai, dato che certi fatti, certi episodi di violenza avvengono proprio prevalentemente anche per questi motivi che toccano l’uomo e toccano la famiglia, che anche in occasione delle rimostranze di questi giorni ciò che si è chiesto con forza è stato il riconoscimento della necessità di dover rapportare i sacrifìci alla possibilità e alla dimensione del nucleo familiare. Rispetto ai tempi della giustizia la speranza è che si realizzino le condizioni di un più giusto vivere sociale e che coloro che sono impegnati in politica e nelle istituzioni raccolgano l’insegnamento che anche in questa circostanza ci viene dalla Chiesa, che torna ad assumere in un momento di smarrimento il ruolo di guida e di indirizzo, invitando a ritrovare come ai tempi del terrorismo l’unità di intenti. Sentiremo il punto di vista di relatori che, per l’impegno profuso nella loro attività e per l’importanza dei ruoli che coprono, sono quotidianamente nelle condizioni di poter contribuire alla costruzione di una società più giusta formando, indirizzando e scegliendo.

Conclusioni
Non è costume della nostra Associazione trarre delle conclusioni; del resto, personalmente non ne avrei la capacità di fronte a tanta conoscenza, a tanta preparazione. Però vorrei dire che quanto è emerso sarà importante occasione per riflettere nella nostra Associazione, tutti insieme, giovani, adulti e anziani per cercare di trovare occasioni di crescita. Noi ci siamo prefissi questo obiettivo, la crescita del singolo nel gruppo per dare un contributo alla comunità.
Come da programma domani sera ci vedremo al teatro, perché il nostro gruppo non affronta solo problemi socio-culturali e fa convegni, ma cerca anche di divertire e di divertirsi; domani l’altro avremo il momento dell’arte, perché l’arte è occasione di crescita, in un momento come questo direi che è particolarmente importante; quindi una mostra di pittura, ma anche la beneficenza, brutta la parola beneficenza, secondo come è interpretata, un contributo che l’Associazione vuol dare a chi nel volontariato trova occasioni di aiuto per gli altri.
Io vi ringrazio per la partecipazione, speriamo che l’abbiate colta con simpatia e ci auguriamo di vedervi anche nelle prossime occasioni.

© Giovanni Armillotta, 2000