la città resa visibile

 "So bene che il mio impero marcisce come un cadavere nella palude...Perché non mi parli di questo? Perché menti all'imperatore dei tartari, straniero ? Sì, l'impero è malato e, quel che è peggio, cerca d'assuefarsi alle sue piaghe. Il fine delle mie esplorazioni è questo : scrutando le tracce di felicità che ancora s'intravedono, ne misuro la penuria..."

"L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà ; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti : accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui :cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio."

Italo Calvino, Le città invisibili

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