
Erin numero quattro - Editoriale
ERIN
Mito, Storia, Attualità dell'isola verde
Numero quattro (agosto 1998)
dossier musica irlandese
EDITORIALE
Eccoci dunque al primo giro di boa: a festeggiare il primo anno di vita di Erin!
Ci perdonerete forse l'eccesso di entusiasmo, ma per noi è stato un felice e sudato traguardo.
Mettere su' una rivista dal nulla, organizzare una redazione, addentrarsi nei meandri della burocrazia e dei misteri delle poste italiane (per non parlare dei problemi della distribuzione!), contattare i collaboratori non è stato semplice, soprattutto per chi, come noi, non aveva assolutamente grande esperienza in proposito.
Ma ce l'abbiamo fatta, grazie anche a tante persone che hanno creduto in noi e hanno deciso di abbonarsi a una rivista sconosciuta, soltanto sulla base di tante promesse e buoni propositi.
A tutti voi va il nostro ringraziamento.
E ora passiamo a questo numero estivo, contenente un ricco dossier dedicato alla musica. Molto si è detto sulla musica irlandese, talora confondendola con la più ampia musica celtica, o inglobandola tra i suoni "meditativi" e "naturaleggianti" della New Age. Spesso i giornali hanno commentato stupiti l'ascesa di un qualche nuovo talento musicale proveniente dall'isola verde. Del resto chi non si è mai meravigliato del grande successo internazionale di Enya (40 milioni di dischi venduti in tutto il mondo…) o chi non ha mai sentito parlare delle evoluzioni tecnico-artistiche quasi-sperimentali degli U2 o non è mai stato toccato dalle acute e disperate voci, urlanti rabbia e disperazione, di cantanti quali Sinead O'Connor o Dolores O'Riordan dei Cranberries?
Artisti che, accanto a temi universali come l'amore e la vita, hanno saputo tradurre in note e versi una situazione particolare, delicata e piena di sofferenze, quale da secoli è quella irlandese.
Ma la musica irlandese non è composta solo da questi nomi famosi a livello mondiale, anzi le origini vanno cercate altrove, là dove si comprendono e si riscoprono i sentimenti e le passioni, la rabbia e il dolore e di nuovo l'amore, tutte cose che smuovono l'animo tormentato di questo popolo tanto forte e debole insieme. E soprattutto dove si ritrovano suoni ancestrali, musiche intense e coinvolgenti (tanto da trascinare in folli danze anche il più immobile degli ascoltatori).
A ciò si ispirano poi anche gruppi che non sono irlandesi doc, ma che magari si sentono tali, e che, pur provenendo da paesi e culture lontanissime (come l'Italia), hanno scelto di esprimere le proprie vocazioni artistiche rifacendosi alla tradizione musicale d'Irlanda. Tra questi possiamo citare Antonio Breschi, Whisky Trail, Morrigan's Wake…
La nostra scelta è stata ancora una volta a favore della tradizione, della storia, verso le origini, in questo caso della musica; tralasciando magari un po' certi nomi che sono più noti, ma che probabilmente non hanno bisogno del nostro spazio, avendo riviste specializzate e/o fanzine a loro interamente dedicate.
Sperando che alla fine della lettura del nostro dossier, vi venga voglia di chiudere la rivista e di accendere lo stereo…
LA REDAZIONE
Ritorna a
ERIN
erinflor@geocities.com