<font size=9><center><B>ERIN<BR> Mito, Storia, Attualità dell'isola verde</B>

Numero due (febbraio 1998)
dossier Michael Collins e la questione irlandese



EDITORIALE

Paragonata all'assai più nota festa di Samain, la festività di Imbolc del primo febbraio sembra avere un'importanza minore non soltanto perché il calendario celtico privilegia le due stagioni opposte dell'inverno -il cui inizio coincide come sappiamo con la celebrazione di Samain- e dell'estate -con Beltaine- ma anche e soprattutto perché le fonti pervenuteci sono piuttosto frammentarie e incerte. Risalenti all'epoca medievale (X e XI secolo) tali fonti contengono infatti forti elementi cristiani che come è logico attendersi hanno sostituito ogni riferimento pagano.
Di sicuro sappiamo che Imbolc era la festa della dea Brigit nel corso della quale si svolgevano le purificazioni rituali, il cui aspetto è in effetti mantenuto nella rispettiva festa cristiana della Candelora. Probabilmente Brigit (o Brigh) aveva altre due sue sorelle che portavano il suo stesso nome, come pure è possibile che nel pantheon celtico la dea racchiudesse in sé tre diversi aspetti, essendo protettrice di poeti, fabbri e guaritori. Ciò giustifica l'appellativo di "triple Brigit" datole da Marie-Louise Sjoestedt nel suo Gods and Heroes of the Celts. Questa divinità sopravvive oggi nella Santa Brigida cristiana, la più importante protettrice d'Irlanda insieme naturalmente a S. Patrizio, conservando i caratteri che la contraddistinguevano nel culto pagano. In quanto dea madre, Brigit proteggeva le nascite mentre come dea dell'abbondanza portava fertilità in ogni focolare lasciando le proprie impronte sulla cenere. Oggi nella cattolica Irlanda Santa Brigida è venerata, non solo in quanto levatrice della Vergine Maria, ma soprattutto perché protettrice delle case irlandesi. Al visitatore attento non sarà sfuggita infatti la costante presenza anche nei bed & breakfast (e in generale nei cottages accoglienti) d'Irlanda della croce di Santa Brigida (St. Bridgid's Cross).
Costruita intessendo giunchi che le conferiscono un aspetto molto semplice e artigianale, tale croce è facilmente riproducibile. Secondo la leggenda, Brigit poco prima della morte del padre, un capo pagano fermamente ateo, sedette presso di lui in preghiera, e dai giunchi che a quel tempo (V secolo d.C.) solitamente ricoprivano il pavimento delle abitazioni, ella iniziò ad intrecciare una croce. Incuriosito dall'oggetto che la figlia stava creando, il padre le chiese il significato di quel simbolo e, conquistato dalle parole di Brigit, si convertì al Cristianesimo. Ancora oggi ogni irlandese appende questa croce nella propria casa (e fuori dall'ufficio per la festa di Santa Brigida il primo febbraio), ritenendo che con questo emblema le case e gli animali siano protetti dal male e dalla povertà.

LA REDAZIONE

 

 


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