Il caso di Patrick Finucane
Il 12 febbraio 1989 Patrick Finucane, un noto avvocato per i diritti umani, si trovava nella cucina della sua casa di Belfast, in compagnia della moglie e dei suoi figli, quando due uomini mascherati fecero irruzione e gli spararono quattordici volte. Dopo oltre 10 anni, i parenti di Patrick Finucane attendono ancora un'inchiesta indipendente sulla sua morte. Un rapporto confidenziale trasmesso nel febbraio 1999 dai governi di Irlanda e Regno Unito afferma che elementi dei servizi di sicurezza della polizia e dell'esercito collaborarono attivamente con gli autori dell'omicidio, un gruppo di paramilitari lealisti. Pur essendo a conoscenza di tutto questo da un decennio, le autorità di Londra hanno rifiutato di portare avanti qualsiasi procedimento, alimentando così la tesi di una copertura ufficiale sull'omicidio di Patrick Finucane. Ad aprile un alto dirigente di polizia ha annunciato l'apertura di un'inchiesta sul caso e si teme che posa trattarsi di un ripiego per non aprire un'inchiesta giudiziaria indipendente. Amnesty International ed altre organizzazioni non governative hanno denunciato per anni le intimidazioni e gli attacchi sistematici subiti dagli avvocati in Irlanda del Nord; di questo ha parlato, in un rapporto reso noto nel 1998, anche il Relatore Speciale delle Nazioni Unite sull'indipendenza dei giudici e degli avvocati, il quale ha chiamato in causa le forze di polizia di stanza nell'Irlanda del Nord e ha chiesto l'apertura di un'inchiesta indipendente su questi episodi. Amnesty International invita a scrivere al Primo Ministro del Regno Unito chiedendo di attuare le raccomandazioni del Relatore Speciale delle Nazioni Unite circa l'apertura di un'inchiesta indipendente sull'omicidio di Patrick Finucane.
Il caso di Rosemary Nelson
Il 15 marzo 1999 l'avvocatessa e attivista per i diritti umani Rosemary Nelson, 40 anni, madre di tre figli, è stata assassinata con un'autobomba a Lurgan, nell'Irlanda del Nord. L'attentato è stato rivendicato da un gruppo paramilitare unionista, ma esistono fondati sospetti che l'omicidio sia stata realizzato con la collusione delle forze di sicurezza britanniche operanti nell'Irlanda del Nord. Rosemary Nelson era un'avvocata molto nota in Irlanda e negli U.S.A. per le sue lotte in difesa dei diritti umani nell'Irlanda del Nord. Per questo era divenuta oggetto dell'odio settario dei gruppi paramilitari unionisti.
Nel 1998, a seguito della sua missione in Irlanda del Nord, il Relatore Speciale delle Nazioni Unite Param Cumaraswamy aveva evidenziato la grave situazione nella quale i legali erano costretti a svolgere il proprio lavoro, stigmatizzando le collusioni della polizia nordirlandese nell'omicidio di Finucane e affermando che anche la vita della Nelson era in grave pericolo. Ciononostante, le autorità non hanno adottato nessuna misura per difendere l'incolumità dell'avvocatessa.
Oltre a numerose minacce di morte anonime, Rosemary Nelson aveva ricevuto ripetute minacce ed intimidazioni da parte delle stesse forze di polizia. Pochi mesi prima di essere uccisa, Nelson era stata chiamata a testimoniare di fronte al Congresso degli Stati Uniti sulla situazione dei diritti umani in Irlanda del Nord, e nel corso del suo intervento aveva denunciato le numerose minacce di morte ricevute anche nei confronti dei membri della sua famiglia.
L'indagine sull'assassinio di Rosemary Nelson è attualmente nelle mani di funzionari dello stesso corpo di polizia sospettato di aver avuto un ruolo nella sua uccisione, e coinvolto nell'omicidio di Pat Finucane.
Amnesty International, insieme ad altre organizzazioni impegnate nella difesa dei diritti umani (Human Rights Watch, Lawyers Committee for Human Rights, British Irish Rights Watch, Center for the Independence of Judges and Lawyers of the International Commission of Jurists, Committee on the Administration of Justice) chiede alle autorità del governo britannico che sia istituita una commissione d'inchiesta internazionale e indipendente per fare chiarezza sull'omicidio di Rosemary Nelson e sulle eventuali collusioni delle forze di polizia con gli attentatori.
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