NOVITA' SUL METADONE

La Newsletter di Novembre 1996 dell'Euro-Methwork, riporta come notizia di fondo un commento sulla situazione della Danimarca. Al contrario degli altri Paesi Scandinavi, decisamente limitativi se non proibizionisti per l'oppioide sintetico sostitutivo dell'eroina, in Danimarca fino al 1983-84 vi era una vera e propria fioritura di distribuzione metadonica da parte dei "general pratictioners". Ma il mancato supporto sociale che avrebbe dovuto essere assicurato dal Comune di Copenaghen è venuto quasi completamente a mancare, per cui uno studio effettuato a metà degli anni 80 affermava che l'uso liberale del metadone da parte dei medici non aveva raggiunto gli scopi che si prefiggeva. Fino al 1995 la Danimarca veniva collocata, insieme all'Olanda, in testa nella graduatoria dei consumi di metadone per abitante e risale proprio al 1995 un Decreto del Ministero della Sanità che regolamenta in senso restrittivo la prescrizione del metadone da parte dei medici di base per ridurre l'abuso e la rilevante circolazione del metadone "grigio", cioè distribuito nel mercato clandestino degli stessi tossicodipendenti che lo ricevevano per portarlo a casa. Pertanto si è tolta ai medici la possibilità di libera prescrizione concentrando l'erogazione presso Servizi gestiti Dalle Contee (corrispondenti alle nostre Provincie). Le Contee sono anche responsabili del trattamento socio-psicologico e possono chiedere il rimborso ai Comuni del 50% della relativa spessa (ai Comuni viene sottratta la competenza ma vengono forniti maggiori fondi da un Atto legislativo ad hoc valido per almeno un triennio). Le nuove disposizioni entrate in vigore all'inizio del 1996 sembrano aver portato "coram populum" ad un controllo sull'assunzione del metadone per uso orale; in alcune Contee non sono stati ancora aperti gli Ambulatori e, soprattutto, non è stata realizzata quella integrazione fra il "sanitario" ed il "sociale" che era alla base della Riforma Governativa (le Contee sono responsabili di entrambi i settori mentre i Comuni hanno competenza solo sul sociale). Sono diminuite le prescrizioni di metadone ed è aumentata l'ostilità del mondo medico e politico nei confronti della farmacoterapia; il numero dei decessi per droga è aumentato ma non se ne può ancora attribuire la colpa alle nuove disposizioni restrittive. Comunque da parte dell'EURO_PAD si intende organizzare un viaggio di studi in Danimarca per analizzare in loco la situazione. In Germania dal 1991 non sono più in vigore norme proibizionistiche nei confronti del metadone ed un certo numero di medici (poco più di 2.700) sono autorizzati a prescriverlo nello studio medico con obbligo di posologia: il "take-home" è una eccezione che va riservata ai "più puliti nelle urine" e comunque non dura più di tre giorni. Pur essendovi una Disposizione Quadro Federale ciascun Lander agisce in modo diverso: questo spiega perché su un numero presunto di 120-150.000 eroinomani solo 13.500 sono in trattamento. Va anche ricordato che in Germania da 20 a 30.000 tossicodipendenti sono trattati con la codeina. Un certo numero di eroinomani riceve il metadone dall'assicurazione malattia, altri pagano poco più di 300 marchi al mese. Poche sono le ricerche condotte nelle grandi città con risultati positivi, mentre si discute sul significato di quel trattamento psico-sociale che "ab initio" dovrebbe essere fondamentale per dar significato al metadone e soprattutto non si delinea una soluzione per far fronte alle spese (è possibile che l'assicurazione malattia prenda a proprio carico il metadone). In Portogallo, con 30-50.000 eroinomani solo nella città di Porto, vi è un sistema di distribuzione del metadone; a Lisbona predomina il sistema "drug-free" di una potente Associazione, la TEIPAS, che ha diversi Ambulatori, un Reparto di 12 letti, un Centro di crisi e di accoglienza, ma che ha iniziato anche la sperimentazione con il LAAM (il metadone a lunga durata usato come sistema di detossicazione seguito dalla clonidina). Viene anche usato il naltrexone. Prevale un atteggiamento di ostilità nei confronti dei tossicodipendenti e qualche Ospedale che vorrebbe impiegare il metadone non lo fa per timore sia delle critiche sia del massiccio afflusso di tossicodipendenti. Att6ulmente diversi eroinomani vanno avanti ed indietro da Lisbona a Porto (pendolarismo che era tipico anche del tratto Firenze-Bologna!). In Bulgaria solo da poco, ma con grande rapidità, si è sviluppata l'eroinomania ed è interessante sapere che un programma di mantenimento metadonico aperto a Sofia nel 1995 è stato finanziato dal Governo Britannico con criteri molto restrittivi ovvero l'ammissione al trattamento di soli 30 tossicodipendenti (tali da almeno tre anni) e l'ingresso in lista d'attesa di altri 60 soggetti. La fase di riabilitazione dura 9 mesi con sessioni di counselling ed il clima generale sembra favorevole.. Quante sono le morti per overdose di metadone? É vero che il metadone uccide più dell'eroina? Un articolo di Newcombe su Drug-Link di Gennaio-Febbraio 1996, basandosi su dati di letteratura inglese, dichiara come decessi da metadone molti dei decessi ritenuti per overdose da eroina in tossicodipendenti facenti parte di un gruppo sotto metadone; tuttavia ad un riesame degli stessi articoli appare più frequente la menzione di barbiturici pertanto diventa difficile andare a fondo nella discussione. Comunque, da un successivo articolo, appare che anche in Australia si stia verificando un numero crescente di overdosi da metadone. Il medico legale australiano che ha denunciato tale situazione se la prende con i medici prescrittori che non conoscono indicazioni, controindicazioni e tolleranze e pensano che le dosi possano essere prescritte secondo i desideri dei pazienti. É invece essenziale lo studio caso per caso e la prudenza per i neofiti, che devono iniziare con dosi basse ed aumentare di non più di 5 mg pro-settimana; alla fine naturalmente la colpa delle overdosi da metadone viene attribuita al mercato grigio-nero ed al conseguente sovradosaggio del farmaco. Sarebbe opportuno condurre una ricerca tossicologica sui decessi dei tossicodipendenti che apparentemente non hanno fatto seguito a dosi endovena di eroina.