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CARLO NANGERONI ACHILLE PACE
poesie
Mario Lunetta
Galleria "Arte e Pensieri" Roma 21 aprile 12 maggio 2005
Galleria "Arte e Pensieri'
Via Ostilia, 3/a - 00184 Roma
per Carlo Nangeroni
Epifania dell'antitesi
Gremito di rotondità, rotante / di sfere, semisfere, cilindri, periscopi, sonde, uncini lunghissimi / affondati in golfi di luce, in foreste di barbagli / senza suono, il carcere costruisce pazientemente la propria / ricurva libertà attuando una strategia silenziosa, nel ventre traslucido / di una geologia smisurata composta / di misure matematiche, magiche, stregate.
La pittura si sposa in direzione / delle proprie sottrazioni, senza tregua, moltiplicando i piani / dei suoi enigmi, stretta & perduta / in un'insonnia attenta, in gioco iterato di contesti, di curve, di oscillazioni sfavillanti.
Il mondo gira in un'infinità
di sensi, altalenando / come una bàscula educata, cullandosi nelle sue interferenze / maliziose: dialettica del pieno/vuoto, ritardo della velocità, pausa / di una saltuaria permanenza, nel dominio dell'aria di cristallo, in una/ danzante malinconia minerale, ai margini / dell'evanescenza, ai confini del nulla.
Le cattedrali, epifanie / dell'antitesi. Le feste, dispersioni in ascesa, secondo i ritmi / di un metronomo di molle rigidità, di anoressia famelica, nel carcere / che non cessa di costruire la propria libertà, la propria musica / che tace, su una griglia che non si vede, intuizione / folgorante, pensiero in vibrazione illusionistica, discopatia / della natura & della mente, lingua continua dell'assenza, prova / & riprova, percorso senza fine, senza ripensamenti: arbitrio / il cui centro è dovunque, negli interstizi / della vita, nell'aria, nell'acqua, nel buio che risplende, intoccabile.
Mario Lunetta
Accademia Platonica, aprile 2005
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Carlo Nangeroni - 2005
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Achille Pace - 2005
per Achille Pace Crack of doom
Meglio perdere le tracce di quel filo, rèfolo o refe, nel blu, nel rosso.
Meglio lasciarsi abbaccinare dai suoi percorsi invisibili, che hanno smarrito
la linea retta, e corrono verso un baratro sottile.
Meglio socchiudere gli occhi davanti al suo secco morire, al suo
crak of doom,
in prossimità delle trombe del Giudizio, evitato per un pelo.
Meglio perdersi nei meandri del labirinto disegnato nell'aria
con leggerezza da colobrì: e non pronunciare parola, che il peso del pensiero
è sempre paralizzante: anche nel blu, nel rosso.
Meglio ascoltare la larva di respiro di quel filo, rèfolo o refe, e la sua voce
di mirabile insetto, di trombettiere del sussurro.
Meglio lasciarsi avvolgere dalle sue spire senza perdono, che non ammettono errore, e resecano l'epoca con la grazia feroce di una ghigliottina tenera, nodo scorsoio di dolcissima seta. Meglio smarrire le orme di quell'itinerario chiuso, contrastato, convergente, vagante, in formazione aerea, bianco: nel blu, nel rosso. Meglio fissarne il corpo scheletrito e vivo, defunto e in perpetua rinascenza, in atto di scivolare verso l'abisso, altissimo nel cerchio stretto della luce: per virtù di gemmazione, di disseminazione, di dispersione: nel blu, nel rosso, verso il grigio della tela.
Mario Lunetta
Accademia Platonica, aprile 2005
Galleria "Arte e Pensieri"
Via Ostilia, 3/a - 00184 Roma
Inaugurazione 21 aprile 2005 ore 18,00
orario apertura galleria
dal mercoledì al sabato ore 16,00/20,00
tei. 06/7002404
celi. 339/7092125
ufficio stampa i Diagonali
Fax 06 7002404
 

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