Galleria del Salice
di Locarno
presentano
ATTILI
dal 3 al 30 novembre
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Chi conosce Attilio Marcolli conosce un "gentlemen". Il mio primo incontro con Attilio risale a parecchi anni fa, avvenuto in occasione dell'esposizione delle Edizioni "II Salice" tenutasi all'EXMA di Cagliari. Attilio Marcolli dirigeva allora l'Istituto Europeo di Design della città sarda. Nel corso degli anni successivi ho avuto occasione di avvicinarmi al suo lavoro e di scoprirne il grande rigore, la serietà e professionalità. Persona schiva e di rara disponibilità, non perde occasione per puntualizzare, per spiegare, per consegnare al prossimo il suo sapere. Così, semplicemente e con modestia, sempre pronto all'ascolto e al dialogo, sempre attento a catturare la parte buona delle cose. Chi ha avuto modo di frequentare l'abitazione di Attilio è sicuramente rimasto meravigliato dall'ordine distribuito nelle diverse stanze, ognuna delle quali riservata alle diverse attività. Qui i modelli di architettura, là i libri, sistemati e catalogati con precisione, più su il locale destinato al disegno tecnico, accanto quello adibito alla preparazione delle lezioni, più su ancora lo spazio riservato alla preparazione dei bozzetti per la pittura, poi lo studio del pittore e da ultimo, sotto il tetto, pochi metri quadrati per concedersi un po' di riposo. Nella casa di Attilio regna un silenzioso rigore, la sobrietà, l'armonia ed una chiarezza pari ai suoi pensieri. Uomo poliedrico, particolarmente interessato al mondo affascinante del visivo, ci ha consegnato oggetti di design, sculture, progetti di urbanistica, creazioni architettoniche, pubblicazioni di assoluto valore. Basterebbe ricordare la sua importante e insostituibile opera "La teoria del campo" alla quale tutti noi insegnanti di educazione visiva abbiamo fatto riferimento. Marcolli pittore non si smentisce. Con la stessa attenzione, rifiutando sistematicamente l'improvvisazione, rimuovendo tutto ciò che non sia meditato, stende campiture, compone forme e colori, organizza la superficie. Dialoghi fra figure geometriche in continua mutazione, iati fra triangoli e quadrati, fra angoli e lati, decisi incontri cromatici. Specchi anomali che riflettono in un continuo e altalenante gioco di costruzione-decostruzione, accostamenti cromatici e formali. Sull'opera di Attilio Marcolli tanti hanno studiato e scritto. I contributi che seguono, apparsi su riviste diverse o cataloghi in occasione di sue esposizioni, vogliono nelle loro brevità, essere una testimonianza dell'importante percorso dell'artista. Manlio Monti
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Poltrona elea |
... Marcolli affianca all'attività costruttiva e didattica realizzazioni cromoplastiche di notevole incidenza comunicazionale. Si tratta di dipinti e oggetti tridimensionali, virtualmente dinamici, che si pongono dei problemi di percezione instabile risolvendoli con autonoma spettacolarità visuale. I corpi plastici dislocabili di Attilio Marcolli si interconnettono variando intersecazioni lineari destrutturabili, otticamente espansive e simultanee. Carlo Belloli ... e poi noto che Kanizsa e Attilio Marcolli sono due artisti e teorici tra i più qualificati e che portano avanti da diversi anni delle ricerche di prim'ordine. Attilio Marcolli presenta una serie di opere dedicate al decostruttivismo, una parola emersa dal francese Jacques Derrida che si deve usare con valore intensivo e rafforzativo per il carattere ch'evidenzia nelle opere degli artisti aderenti a questo concetto. Marcolli è uno degli artisti più seri e impegnati nell'arte-astratta contemporanea e in molte occasioni si è distinto per le sue ricerche tra l'arte e l'architettura componendo e scomponendo per dissonanze, ottenendo risultati di forme talvolta equivalenti, altre volte equidecomponibili. Franco Passoni
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![]() CasaValentini prima soluzione. Arcore, 1975
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Attilio Marcolli, che penso non abbia nessuna vocazione per il gesto polemico, nel lavoro ampio e coerente che svolge esprime in una forma composta, rigorosa, intellettuale, onesta, una decisa posizione anticonformista. Il legame con la storia per Marcolli è innanzitutto consapevolezza dei ruoli possibili dell'arte contemporanea in una prospettiva storica e non cronachistica. Claudio Azzimonti ... dalle opere di Attilio Marcolli si evince una volontà artistica tesa alla rivelazione di nuovi e più "conferenti" significati pittorici, di nuove e più vibranti modulazione spaziali. ....I lavori di Marcolli si presentano da una parte come figure elementari disaggregate e poi riposizionate, e dall'altra come "esiti figurali fortemente differenziati per un intervento in ordine compositivo e cromatico che è un secondo, fondamentale, luogo di indagine dell'artista". Non vi è dubbio allora che la sua ricerca sia stata e sia orientata verso una continuità equilibratrice delle idee e dei progetti. Il suo lavoro di ricerca è sempre e ancora felicemente sostenuto da dinamiche costruttive di carattere geometrico capaci di suggerire percezioni forti di dinamismo, di contrasto e di trasparenza: tutti elementi che, conchiudendo in loro luci e colori, creano un insieme pittorico attraversato, allo stesso tempo e costantemente, da istanze emotive e da logici procedimenti formali e cromatici. Giorgio Trevisan
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La casa più bella del mondo. Reggio Emilia, 1988
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Decostruttivismo Le opere di pittura da I a 4 sono state configurate secondo la metodologia proposta dal matematico Harry Lindgren.
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I - Decostruzione: l'unità di due |
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2- Decostructus: compenetrazione
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3- Decostructus: del rosso
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4- Decostructus op. 6, 2003
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Percezione |
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Luci - 1994 Acrilico su tela, 60 x 60 cm
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Trasparenze op. 1, 2004 Acrilico su tela, 60 x 60 cm
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Trasparenze op. 2, 2004 Acrilico su tela, 60 x 60 cm
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Finestre - 2004
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Arte di ricerca
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La pace mondiale - 2003
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Biografia Attilio Marcolli è nato il 4 maggio 1930 a Milano. Incontra e stringe amicizia con Giulio Carlo Argan a seguito del suo interesse per il lavoro del grande critico romano, interesse concretizzatosi in una tesi all'Università di Milano dal titolo: "Giulio Carlo Argan: la coscienza europea". Marcolli decide di diventare architetto già all'età di sedici anni quando dirige i lavori del cantiere per la costruzione dell'asilo o.n.a.rm.o nell'ex campo di concentramento nazista di Bolzano, Ha compiuto tirocini presso lo studio Pellizzari a Bolzano, gli studi di Chessa, Magnaghi eTerzaghi, Zanuso e BBPR (Banfi, Belgiojoso, Peressuti, Rogers) a Milano. Apre, nella stessa città, uno studio in proprio. Si dedica all'insegnamento a partire dal 1968, invitato dall'istituto d'arte di Monza a tenere un corso pilota di educazione visiva per la riforma dell'istruzione artistica. Particolarmente interessato ai problemi della percezione visiva pubblica nel 1971 i due volumi Teoria del campo. Consegue la libera docenza nel 1969 ed insegna disegno industriale dal 1976 al 1986 presso il DAMS dell'Università degli studi di Bologna nell'ambito della progettazione ambientale diretto daTomàs Maldonado. È professore ordinario al Politecnico di Milano, prima quale insegnante di tecnologia dell'architettura ed in seguito come docente di comunicazione visiva e disegno industriale nel "Corso di laurea in disegno industriale". Inizia l'attività di pittura e scultura nel 1980 e partecipa alla Biennale d'arte contemporanea di San Martino di Lupari. È stato commissario responsabile della sezione colore della 42a Biennale "Arte e scienza" di Venezia. Nel 1989 riceve il diploma di laurea dell'American Institut of Architects per il suo progetto città-colore. Attilio Marcolli vive e lavora ad Arcore-Milano.
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Lanificio Aremogna. Castel di Sangro, 1962-63
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Bibliografia Pubblicazioni di Attilio Marcolli Topos, khora e architettura Edizioni Silva, Roma 1969. Teoria del campo I e 2 Edizioni Sansoni, Firenze 1971. Immagine-azione, (in tre volumi) Edizioni Sansoni, Firenze 1981-83. Designer italiani Edizioni Idea libri, Milano 1988. La prassi dell'architettura Edizioni Città studi, Milano 1997. Attilio Marcolli Cartella contenente sei incisioni, Edizioni "Il Salice", Locarno 1997. Conferenze Attilio Marcolli ha tenuto, dal 1969 a oggi, più di ottanta conferenze in Italia, Svizzera, Russia, Germania, Spagna, Portogallo, Olanda e Turchia.
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![]() Città di Kassel. Planimetria, progetto, 1982.
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la "Galleria del Salice" di Locamo dal 6 maggio ali' I I giugno 2005 e presso la Galleria "Arte e Pensieri" di Roma dal 3 al 30 novembre 2005. © Galleria del Salice/Galleria "Arte e Pensieri" In copertina: Attilio Marcolli Foto (particolare) di Maria Mulas, 1995
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Via Ostilia, 3/a - 00184 Roma orario apertura galleria dal mercoledì al Sabato ore 16,00/20,00 tel./fax 06/7002404 cel. 339/7092125 artepensieriroma@libero.it uff. stampa: i Diagonali E-mail: loita@tiscali.it |
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