Dispositivi spaziali
Il lavoro creativo di Fulvio Ligi è un lavoro fatto di dispositivi spaziali, adatti a ricevere e trasmettere l'energia di una forma nello spazio.
A scorrere con invasiva evidenza nella sua opera c'è difatti come un respiro monumentale anche quando si tratta di un fare a contatto, stretto nello spazio limitato di un foglio di carta o di un piccolo evento plastico. Predisponendo e realizzando dispositivi con tali caratteristiche egli si apre conseguentemente a delle prospettive dal sapore mistico, dense di implicazioni riflessive riguardanti i problematici confini del pensiero umano.
Nascono così, su questa complessità di presupposti e da questa volontà agonistica di confronto con l'enigmatico, delle costruzioni minimali di formato ridotto che, per la loro insita statura monumentale, evocano i templi d'ogni tempo e d'ogni cultura, quei fondamentali luoghi dove vivono le profonde meditazioni e le eroiche rigenerazioni del senso.
Ligi perciò, in questi ultimissimi progetti, si spinge al limite, all'essenzialità più assoluta, senza però mai dimostrare di voler chiudere il risultato in un rigoroso costruttivismo cui pure allude, ma sempre organizzando dispositivi di frontiera, congegni perfetti perché in armonia organica e spaziale.
In definitiva ciò che troviamo nel suo lavoro è un'apertura organica delle forme e contemporaneamente la loro autoreferenzialità. Dispositivi autoreferenziali perché è nell'essenzialità formale raggiunta e conquistata che essi trovano il compiacimento di poter appagarsi del proprio ordine particolare; dispositivi allo stesso tempo aperti perché nascono da un umanesimo convinto che crede nell'organicità del segno e nelle possibilità della comunicazione, del dire la necessità di pensare in armonia il qui ed ora fisico e concreto al di là d'ogni sua disarmonica contingenza. Perché tutti gli elementi che vanno a comporre tali congegni creativi non sono predisposti secondo soluzioni assolute ed a priori, bensì assemblati quasi come fossero parti organiche di un tutto che è fluido e mobile, oltre che denso di mistero e di incombente metafisicità.
Felice fusione tra razionale ed organico opera dunque Fulvio Ligi. Ma ciò avviene in lui non per confusione concettuale ma per la serena ed acuta coscienza che entrambi rappresentano modelli valoriali, necessarie espressioni di un analogo pensiero attorno alla posizione nel tutto dell'individuo e delle società.
Gabriele Tinti