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Galleria "Arte e Pensieri" |
"DOPPIO UNIVERSO"
Dal 13 al 27 novembre
Inaugurazione ore 18
Orario: lunedì-venerdi ore 16/20
lnfo:06.7002404-cell.3397092125
e.mail: artepensieriroma@libero.it
David Lester Learn | |
Looking back on the influences of the vertical N.Y.C. 1989 "Non si vede molto spesso il ciclo che incontra la terra a New York City".
Il tema di questo corpo di lavori gioca sul movimento verticale di una struttura ripetitiva, in nessun posto più evidente che nelle principali città americane. Learn realizza il suo intento entro il repertorio familiare del suo linguaggio geometrico. Simboli di lettere stampate casualmente insieme a sfere leggermente velate si sovrappongono alle linee verticali e parallele creando una visione sfocata ed inquietante di strutture astratte. "Lievi strati di bianco sporco o grigio mitigano la durezza delle linee verticali di nero carico". L'effetto malinconico porta alla mente una passeggiata per le vie di Manhattan nella foschia serale quando l'umidità proietta vaghezza anche sulla più consistente delle forme verticali. Learn spiega che le lettere quasi irriconoscibili non sono da intendersi come parole, ma "esse suggeriscono simbolicamente i suoni mescolati, il rumore di questa città vasta". La tavolozza scura serve a comunicare l'osservazione da parte dell'artista del crepuscolo fino alla notte con tutte le ambiguità e il mistero di questa fase del giorno. Queste forme d'ombra sono eseguite con numerose tecniche, dall'acrilico allo smalto, al pennarello a china, al pastello. Le strutture superficiali in questi lavori portano l'osservazione a "leggerle". Attraverso la regolarità dalla ripetizione si crea un'architettura astratta poi combinata con complicate velature per formare un'atmosfera rappresentativa della dimensione mistica che talvolta si riscontra in questa metropoli unica.
Estratto da un'intervista di David Goldstein |
David Lester Learn 1989 |
Paolo Sorgi |
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Contiguamente alla scultura alla pittura alla musica, da anni Sorgi segue una ricerca che potremmo definire in senso lato "umanistica" con studi che abbracciano anche la filologia, la cosmologia e il sincretismo. Questo va detto per meglio comprendere da dove nascono certi valori del suo lavoro e di come questi vengano tradotti visivamente, linguisticamente. E nell'"unità" e nell'"universalità" che si caratterizza il processo operativo dell'artista ed è evidente la capacità di coniugare l'energia primaria (quale spinta generativa) con la forma, proponendoci opere armoniche, dai forte carattere strutturale. Per queste sculture da muro Sorgi sceglie una materia "povera" come il ferro (con inclusione di pietre e parti patinate) e lo modella utilizzando un linguaggio asciutto essenziale e vibrante che scava nelle nostre esperienze più remote e ancestrali: ogni essere vivente viene da lontano. Argan sul pensiero di Klee scriveva: ".....ogni essere umano arriva fino a dove la sua memoria arriva", ed è in questo che Sorgi si fa filosofo, muove da "....ogni essere umano..." e sposta Tasse, ampliando il concetto su "....ogni cosa, ogni essere vivente", la pietra, il ferro gli elementi in natura sono carne e sangue dì ogni uomo e l'uomo è parte dell'universo, contribuendo così a ridurre quei limiti tradizionali tra cultura occidentale e cultura orientale. In queste opere l'artista mantiene un impianto linguistico rigoroso e sostanzialmente strutturale con segni e forme in relazione e contrappunto, equilibrando lo spazio con ordine musicale.
C'è poi da sottolineare che attraverso queste sculture o meglio altorilievi, (quasi fossero tavole della memoria o pre-memoria) Sorgi ci invita a partire dal piccolo per prepararci verso quel curvo cammino
che la spirale della conoscenza impone. Bruno Aller ottobre 2003 |
Paolo Sorgi 2003
Paolo Sorgi 2003
Paolo Sorgi 2003
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