Santa Cruz Circa sette anni
fa una componente del gruppo, in visita a Parma presso la
casa madre delle Missionarie di Maria, suore saveriane,
conobbe suor Maria Teresa Gargiulo (fila in piedi, la
terza da sinistra) che la informò delle sue attività
nella Missione di Santa Cruz, in Messico. Da quell'incontro
scaturì quella che oggi è l'attività principale del
gruppo missionario: l'adozione a distanza di alcuni
bambini indios allo scopo di favorirne la frequenza
scolastica.I problemi che Maria Teresa si trova ad
affrontare ogni giorno sono molteplici. Il principale è
che, in quanto india, la gente di Santa Cruz è povera
tra i poveri, discriminata in ogni situazione; è
difficile per loro il minimo accesso ai pochi servizi
sociali dello stato messicano (visite mediche,
certificati e documenti, scuola, ecc.). L'alfabetizzazione,
prima degli adulti e poi, ultimamente, anche dei bambini,
ha costituito uno dei piani di intervento principali dei
missionari saveriani. Nella maggior parte dei casi la
mancata conoscenza dello spagnolo e la completa
emarginazione sociale a cui sono sottoposti gli indios,
fa sì che i bambini che nascono non vengano registrati
all'anagrafe. Questo comporta l'automatica esclusione dal
circuito scolastico ufficiale. Le enormi spese per le
registrazioni effettuate in ritardo e le umiliazioni a
cui vengono sottoposti gli indios sono entrambe condivise
da Suor Maria Teresa e dalle consorelle.
Le
saveriane sono state impegnate fin dal primo momento in
un'opera di valorizzazione della donna india ed hanno
dato il via ad una cooperativa di sole donne che produce
tessuti ricamati con le tradizionali tecniche indie. Fino
ad oggi la Parrocchia S. Croce ha inviato oltre 27
milioni di lire che, da quest'anno, non servono solo per
la scolarizzazione dei bambini, ma anche per le esigenze
di tutta la Comunità di S. Cruz.
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Roraima è una regione
nel nord del Brasile in piena foresta Amazzonica. Lì
collaboriamo con Padre Pietro Parcelli, missionario della
Consolata, che, dopo anni di battaglie con la burocrazia
brasiliana è riuscito ad ottenere i permessi per la
costruzione di un ospedale per gli indios. L'ospedale,
immerso in una natura lussureggiante, vive con i fondi
inviati dall'Italia da una fitta rete di gruppi
coordinati da amici di Padre Pietro qui Italia. Anche il
Gruppo missionario fa parte di questa rete.
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Nell'ottobre del '97 sono stati
nostri ospiti a Salerno padre Rutilio Sanchez, prete
salvadoregno già collaboratore di mons. Romero,e
Mariella Tapella, una missionaria laica italiana legata a
Pax Christi, che vive dal 1986 in Salvador. Ci hanno
parlato della loro esperienza, di mons. Romero, del
popolo salvadoregno, i «guanacos». E' stato amore a
prima vista e Vincenzo, un componente del gruppo, ha
ricambiato la visita ospitato dal Ser.Co.Ba., l'associazione
fondata dal padre Tilo e Mariella nel 1992 a San Salvador
che si occupa di assistere, formare e sostenere le
Comunità Cristiane di Base. Ed eccoci a
sostenere i loro progetti. Cliccate sulla foto e
approfondite i particolari dell'operazione.
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