L'UMORISMO DI CARL WILLIAM BROWN
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L'UMORISMO Qui di seguito, in onore di George Mikes, riporto un breve capitoletto della mia tesi di laurea (ora pubblicata integralmente nel sito umoristico del Daimon Club) che verteva proprio sull'opera di questo scrittore e si intitola per l'appunto George Mikes e l'umorismo. Da quando ho svolto questo lavoro ho approfondito notevolmente le mie ricerche su tali argomenti, che del resto caratterizzano in un modo o nell'altro tutta la mia produzione e che costituiranno prima o poi del valido materiale di pubblicazione. A questo proposito vi invito naturalmente a visitare il mio sito umoristico all'interno del DAIMON CLUB A Dissertation On George Mikes and the Humoristic Philosophy Carl William Brown's thesis about
George Mikes and the humor phenomenon constitutes a deep and very articulated essay on the
humor themes and besides it results to be a vast panorama on the whole literary work of
George Mikes, an author that has written up to 37 books which have sold million of copies
all around the world. The pubblication online of this university dissertation intends to
be a homage to the nice Hungarian author that wrote in English, and wants to be an
ulterior stimulus for all those people who are interested in this mysterious subject. NIHIL HUM DO, OVVERO LA VIA DELL'UMORISMO NICHILISTA CONCLUSIONE. UN'ARTE DI ESISTERE. Come abbiamo visto non siamo in presenza di una semplice letteratura di evasione, che sfrutta le possibilità umoristiche del linguaggio solo per divertire e dobbiamo necessariamente ammettere che gli scritti di Mikes sono una via di mezzo tra la miglior letteratura sapienzale dell'antichità e la moderna saggistica sociologica, il tutto ovviamente condotto con uno stile raffinatamente umoristico. L'autore si rivolge in prima persona al lettore e gli parla come se stesse conversando con lui, da amico, e gli espone il suo pensiero, le sue opinioni, le sue convinzioni; non vi è comunque nessuna forma di fanatismo nei suoi discorsi e le sue speculazioni sono in ogni caso rivolte a diffondere una certa sensazione di tranquillità e serenità. Mikes osserva attentamente le vicende umane e non crede all'intervento provvidenziale di alcuna divinità, né tantomeno né ipotizza l'esistenza; vi è nel suo pensiero la certezza, forse errata, che la vita non conduca da nessuna parte, e da spirito sincero e schietto, lo ribadisce a chiare lettere in più occasioni:
Dal nulla esistenzialistico, che è il termine ultimo della filosofia di Mikes, e che rende dunque la vita assurda ed anche ridicola, egli passa attraverso l'accettazione stessa di questa realtà a considerare ugualmente in senso positivo la vita, intesa come entità da essere vissuta nel miglior modo possibile, lucidamente, umanamente, ricercando una felicità terrena ed eliminando l'angoscia, il dolore e la paura. Ed è proprio per questo che egli si impegna per diffondere una miglior capacità critica nell'uomo, affinchè egli possa rendersi conto di una realtà oggettiva, e la affronti in modo concreto, senza modelli interpretativi illusori. Mikes cerca dunque di dissuadere i propri lettori dal credere in false divinità, e li invita a non crearsi alcun idolo, né metafisico, né terreno, e a dubitare di tutte le forme di mistificazione. Da qui nasce la sua critica e la sua azione di degradazione nei confronti della religione e di tutte quelle autorità costituite che non tengono conto dei diritti, delle esigenze e dell'umanità della specie, ma ne sfruttano solo le risorse per un loro esclusivo ed egoistico interesse. " I believe in Pure Logic. I believe in the Sanctity of Reason. I loathe all superstition.....If someone wishes to believe that God created humanity as the crowning glory of the Universe, if he wishes to believe that nothing matters in those many thousand million years through which the Universe existed than those two million or so years during which a species which calls itself Homo sapiens has graced and will continue to grace ( or disgrace ) a provincial planet, let him do so. ( How to be a Guru. pp. 32-33 ) Credendo nella pura logica e nella forza razionale dell'uomo, Mikes segnala tutti i vizi e le incongruenze dell'essere umano e si prodiga per la diffusione della libertà individuale e per l'acquisizione di una più profonda consapevolezza. L'uomo deve diventare più responsabile, più autonomo e non deve uniformarsi pedissequamente nel seguire stupidi comportamenti, ma deve ogni volta considerare le vicende ed agire conseguentemente nel migliore dei modi. L'autore cerca perciò di diffondere un sostanziale equilibrio, invita a fuggire tutti gli eccessi, a vivere umilmente e modestamente, senza inseguire falsi miti e idoli nefasti. Egli crede nella molteplicità delle differenze e nella pluralità delle esperienze, sempre che naturalmente possano insegnare qualcosa di positivo; non è comunque un fervido sostenitore di alcuna ideologia, ma da vero intelletuale indipendente crede nei valori di uguaglianza, libertà e fratellanza, che dovrebbero essere i capisaldi dell'agire umano e che vengono invece troppo spesso dimenticati. In tale contesto si fa strada l'umorismo che diventa mezzo per diffondere il buon senso, aiutare gli individui a fuggire tutte le interpretazioni univoche e a combattere ogni forma di prepotenza. L'umorismo come approccio disincantato all'esistenza, sussidio alla comprensione e alla sopportazione delle bizzarre evoluzioni del divenire. Umorismo come filosofia di vita, strumento critico e conoscitivo da una parte, antidoto terapeutico contro l'angoscia dell'essere dall'altra. Umorismo come elemento tipico della specie umana, perchè basato sulle complesse funzioni del linguaggio e dell'intelletto, espressione delle enormi capacità dialettiche di un'intelligenza in continua attività. ( Le altre specie animali non hanno daltronde bisogno né delle complesse funzioni del linguaggio, né delle capacità strabilianti della ragione, né tanto meno dell'umorismo, poichè anche senza tali magnifiche peculiarità vivono ugualmente bene). E' pur vero che noi umani tra i vari mali dobbiamo scegliere il minore e dobbiamo pur credere in qualcosa:
In queste simpatiche frasi finali, si avverte l'estrema fiducia che Mikes, come Prospero, riveste nella letteratura e nell'opera onesta di tutti quegli individui che si prodigano seriamente e sinceramente per il benessere dell'umanità. Anche lui ha cercato di fare lo stesso, ovviamente nei limiti delle proprie capacità e secondo il mio umile parere penso che abbia fatto un ottimo lavoro, degno nel suo genere delle migliori opere di tutti i tempi. Concludendo possiamo affermare che coltivando l'umorismo Mikes ha coltivato un'arte di esistere e filantropicamente l'arte di aiutare ad esistere. 3000 AFORISMI DI CARL WILLIAM BROWN ONLINE
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