Il Bambino e l'Acqua Sporca. Coordinamento Genitori-Insegnanti

Il coordinamento e la rivista








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Incontro del 6-7 settembre 1997 - Galliano (Firenze)

Coordinamento Nazionale Genitori/Insegnanti

 

 

Hanno partecipato insegnanti e genitori di Milano, La Spezia, Firenze, Roma, Velletri .

 

Odg:

1) Riforma Berlinguer

2) Manifesto in difesa dei bambini/e

 

 

RIFORMA BERLINGUER

Come sapete il Ministro ha presentato la proposta di legge al Governo (17 articoli). Secondo quando emerso dalla lettura è ancora più generica del Documento, non articola e non spiega niente di più; mancano i riferimenti ideologici, sono scomparse la dipendenza dal Patto per il Lavoro e la subalternità con la formazione professionale ma solo perché ora si ritrova nella premessa, nella relazione di accompagnamento. Questo rende più difficile la comprensione reale del testo da parte di insegnanti e genitori e quindi la demistificazione della sua "raffigurazione", montata con cura.

Sembra che Berlinguer non abbia tenuto in alcun conto la scuola reale, i percorsi, le problematiche emerse in questi anni, i risultati raggiunti (positivi e soprattutto negativi), le indagini stesse del MPI che criticano la 148 nel tentativo di arginare e rivedere la secondarizzazione della scuola elementare.

Berlinguer ha pienamente ignorato tutto ciò, costituendo una riforma complessa, frammentaria, disciplinare, che avvicina sempre più la scuola all’individualismo alla competitività, alla chiusura alla relazione, all’inaridimento formativo.

L’unico obiettivo chiaro, come ha dichiarato l’ispettore Iosa, è risparmiare 50.000 insegnanti.

Nell’incontro precedente di giugno si era prospettata la necessità di elaborare una proposta alternativa di riforma - concreta ed articolata - che potesse diventare un punto di riferimento, di incontro e di coagulo di soggetti (insegnanti e genitori) che non si riconoscono nel progetto Berlinguer, ne vedono l’aspetto negativo e i rischi, ma che si sentono isolati e privi di riferimento.

E’ stato molto apprezzato il documento fatto dal nostro T.P., letto e discusso in tutti gli aspetti, il Coordinamento nazionale ha deciso quindi di pubblicarlo nel numero prossimo (ottobre) della nostra rivista insieme ad una proposta di Firenze (vi consigliamo di prenotarne una copia).

Da questi due documenti si è partiti per elaborare una bozza di Riforma che abbiamo ben delineato (ora sarà "messa su carta" da La Spezia, passerà a noi, con l’intento di integrarla, aggiustarla, correggerla poi la invieremo a Roma e Firenze- e quando sarà ultimata e "presentabile" sarà mandata via Internet e sottoposta ad colleghi/e, collegi, associazioni, pedagogisti ecc., per arricchirla e trovare consensi. Alla fine verrà presentata in Parlamento tramite Roma e i gruppi parlamentari interessati perché la discutano in parallelo a quella di Berlinguer)

In sintesi, la proposta si articola in 5 bienni (innalzamento fino a 16 anni dell’obbligo, anche se probabilmente sarà innalzato a 18 anni perché già Berlinguer la dà come possibilità nel disegno di legge) più l'ultimo anno della scuola materna, con obbligo di mantenere inalterata la sua struttura pedagogico - educativa

  • 5 anni di primaria ex-elementare + 1 anno ponte dove alle due colleghe di classe che hanno lavorato coi bambini/e per i cinque anni, si affiancano insegnanti delle ex-medie si discipline precise (questa è la proposta che era emersa dal nostro TP da parte di Graziella, che io ho riportato e che è stata considerata molto interessante). Questi anni sono dedicati all’apprendimento di base pre-disciplinare.
  • L’anno ponte è pensabile anche con la scuola materna.
  • Rifiutiamo qualsiasi ipotesi di verifiche standardizzate alla fine di ogni biennio.
  • 3 anni di scuola secondaria di base ex-media + 1 anno ponte con materie obbligatorie e 10% di materie facoltative che possano indirizzare per il corso di studi successivi (triennio ed. esempio: liceo pedagogico, liceo tecnologico, liceo linguistico).
  • La struttura della scuola primaria dovrebbe essere di 2 insegnanti per classe, con laboratori e classi aperte (non abbiamo definito l’orario dei bambini/e), la struttura della secondaria di base dovrebbe essere a modulo di 3/4 insegnanti che lavorano su più classi affinché venga ridotto il n. di insegnanti, accorpando per affinità le materie/discipline.
  • La formazione professionale è successiva al raggiungimento del "diploma", quindi alla fine del corso di studi. Questa scelta è stata successiva ad una lunghissima discussione sul ruolo della scuola, risolvendo la dicotomia scuola-formazione della persona o scuola-formazione del lavoratore/trice.
  • Tutto questo sarà subordinato alla definizione di un ruolo unico docente (superamento della separarazione tra docenti, programmare e lavorare insieme, modalità di aggiornamento uguali per tutti) e un orario unico di lavoro (non più 22 ore noi, 26 le materne, 18 le superiori).
  • La proposta di riforma porta con sé una premessa fondamentale che ha di conseguenza definito la struttura organizzativa. I cardini fondamentali sono due: il tempo (ritmo delle attività, rispetto dei tempi personali, tempo non frammentario e frammentato ecc...) e la relazione (come rete che sostiene e permette l’apprendimento).

 

 

MANIFESTO IN DIFESA DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE

 

Già da tempo abbiamo sentito l’esigenza di elaborare un manifesto che difenda i bambini/e, sul quale confrontarsi ed aprire dibattiti ed iniziative comuni con altre strutture e realtà. In generale si discute poco su come crescono i bambini/e. Ci sono stati periodi in cui parlare di educazione era all’ordine del giorno. Ora c’è un pensiero pedagogico unico: sembra che le uniche idee siano ormai quelle dominanti; non esistono più altre posizioni, né soprattutto hanno legittimità ad esistere.

Si è ipotizzato in questa riunione la produzione di un manifesto, da far circolare e da affiggere nelle scuole che parli della vita dei bambini/e a scuola, non in generale, (la scuola rimane un punto nodale da cui partire per poi ritornare alla famiglia)e che supporti anche la proposta Berlinguer o semplicemente faccia discutere le persone che coi bambini/e lavorano e/o vivono.

Punti centrali: tempo e spazio del bambino/a. Gli unici che parlano del tempo del bambino/a siamo noi insegnanti, specie tra le riviste che si occupano di scuola.

Recuperare un’attenzione all’infanzia che adesso non c’è: oggi la famiglia vive un forte isolamento e il figlio/a finisce per essere spesso un oggetto di consumo.

Il progetto del manifesto dovrebbe essere il seguente:

 

Titolo (verrà definito da Firenze e Roma)

 

Testo semplice con 10 disegni o 10 frasi che descrivano come può stare bene a scuola una bambina/o.

  • Diritto a essere bambini/e, a vivere l’infanzia, la propria "bambinità".
  • Diritto all’autonomia del bambino/a , sua centralità, uguaglianza, pari opportunità.
  • Diritto al gioco, allo svago, alla libertà di espressione.
  • Diritto a non competere, a cooperare.
  • Diritto ad una scuola che sviluppi relazioni significative, aperta ad attività ludiche, ricreative.
  • Diritto a non essere usati dalla tv.
  • Diritto a non essere soli.
  • Diritto a non essere programmato (l’atteggiamento programmatorio degli insegnanti, malattia diffusa nella categoria, ostacola spesso la capacità espressiva dei bambini/e)
  • Diritto alla gratuità (intesa come non finalizzazione a tutti i costi) del gioco e dell’attività.
  • Diritto a tempi e spazi gestiti dalle bambine/i . Oggi non ci sono spazi per l’infanzia; l’unico spazio che ora c’è, la scuola, viene attaccato; la ns società ha dimenticato lo spazio potenziale dell’individuo (cfr. Winnicott). La mancanza di spazio potenziale ha portato a sviluppare il falso sé.
  • Diritto alla lentezza, ad avere momenti di pausa, di ozio per ricaricarsi. Spesso per rendere più alta la qualità della scuola, si infittiscono i programmi fino a riempirli troppo.

 

 

 

 

Incontro del 28-29 giugno 1997 - Aulla (La Spezia)

Coordinamento Genitori-Insegnanti

 

O.d.G

  1. Nuovo Organico di Circolo
  2. Riforma Berlinguer
  3. Vita Associazione e Rivista
  4. Manifesto in difesa dei bambini

 

Partecipano insegnanti e genitori di Milano, La Spezia, Firenze, Roma, Velletri.

 

La discussione inizia nel pomeriggio di sabato 28

 

CENNI SULLA SITUAZIONE NELLE VARIE CITTA’
A.S. 96-97

Drammatica ovunque la situazione delle supplenze. A Firenze le iniziative per le supplenze hanno impegnato molte energie per tutto l’anno (come del resto la situazione del tempo pieno) : ci si è mossi sia a livello legale che d’informazione e, quando possibile, di lotta. I risultati sono stati positivi (sono state fatte, con l’avvocato, 19 diffide contro il provveditore, dopo le quali qualche direttore si è regolato ; il Provveditore, dopo la circolare di quello di Roma, ne ha rifatto un’altra) ma continuamente rimessi in discussione . Il problema più grave sono i direttori che in buona parte fanno e disfanno leggi e normativa a loro piacimento e misura, raccontando ai singoli e ai Collegi le più abominevoli bestialità. Gli insegnanti, purtroppo con discreta frequenza, ci credono e si adeguano, i genitori non sono informati e si interessano poco. A Firenze le iniziative sono state gestite dal Coordinamento e dai Cobas. La situazione nelle altre città non è migliore, anzi. A Milano pesa anche l’assenza dei Cobas.

Viene decisa la preparazione di un dossier specifico sulle supplenze, per dare strumenti ad insegnanti e Collegi, in particolare ; Mario ci espone la possibilità che Cagliari prepari un testo, a cui si potrebbero unire i materiali di Roma e Firenze.

Per quanto riguarda il ridimensionamento e l’accorpamento delle scuole previsti nell’art.21 della "Bassanini", il 50% delle scuole è considerato sottodimensionato . Le soppressioni vengono fatte dal Consiglio Scolastico Provinciale. I Confederali spesso si impegnano più del Provveditore nel sopprimere le scuole . La scuola di Piero a Roma è stata soppressa, ha fatto ricorso al TAR e si troverà a combattere con il verbale del Consiglio Scolastico Provinciale .

 

SITUAZIONE TEMPO PIENO : ad un aumento generale - in tutte le città - delle richieste si contrappone - oltre ai soliti boicottaggi - il taglio degli organici fatto dal Tesoro e dal M.P.I.

Milano illustra le battaglie fatte per il tempo pieno e contro il Piano di Razionalizzazione, portate avanti con forza e grossa mobilitazione, coinvolgendo vari ordini di scuola (elementari, medie e superiori) e diverse realtà politiche e sindacali. Purtroppo, anche per l’azione ambigua della C.G.I.L., la mobilitazione non si è ulteriormente sviluppata e non si sono raggiunti tutti i risultati sperati. Anche a Firenze e Roma la situazione dei tagli appare drammatica. Si rileva che è mancato in primavera un reale collegamento di informazioni e di iniziative fra le varie realtà che avrebbe probabilmente consentito a livello nazionale mobilitazioni maggiori e più tempestive. Si concorda che è necessario d’ora in poi fare circolare maggiormente l’informazione e muoversi in modo collegato.

La situazione del tempo pieno ed il suo futuro dipendono ormai dalla normativa sull’Organico di circolo . E d’altronde Organico di Circolo, Autonomia, Riforma Organi Collegiali in preparazione, progetto di Riforma Berlinguer fanno parte di un unico disegno complessivo di affossamento, snaturamento e privatizzazione ; muoversi contro vuol dire cercare di innescare una controtendenza e puntare allo sviluppo di un movimento molto ampio, collegando tutto ciò che adesso si muove nella scuola . Firenze sottolinea la necessità di collegare insieme nelle iniziative i vari ordini di scuola e gli studenti medi ed universitari. A Firenze stanno cercando di muoversi in questa direzione.

L’appello lanciato dai torinesi - per quanto probabilmente non ottimale - può essere utilizzato e diffuso. La riunione a Torino del 28/6 è andata molto bene (un centinaio di insegnanti presenti) ; in luglio chiederanno un incontro al Ministro. E’ importante la presenza dei Torinesi all’incontro del Coordinamento stabilito per il 6/7 settembre, in una delle due giornate.

 

 

ORGANICO FUNZIONALE DI CIRCOLO

I Decreti Interministeriali n. 177 e n.178 del 15 marzo 1997 sulla formazione delle classi e sugli organici introducono elementi molto negativi per la scuola elementare. Il primo comporta un innalzamento del numero degli alunni per classe, fissando a 15 il numero minimo, anche per le classi intermedie. La legge 148 fissava il tetto massimo a 25, ma con questo decreto si può arrivare anche a 29, perché ci vogliono almeno 30 alunni per poter formare due classi.

Il decreto sugli organici fissa i criteri per l’assegnazione del numero degli insegnanti ai circoli didattici in relazione ad alcuni "elementi di valutazione" : l’organico di base verrà assegnato in base ai primi tre punti dell’elenco (numero alunni, numero e dimensioni delle classi, esigenze di sostegno) ; il tempo pieno, quindi, non viene preso in considerazione per determinare l’organico di base (viene solo all’ottavo posto in classifica). Inoltre nei plessi con meno di 75 alunni viene assegnato un insegnante ogni 10 alunni : ciò significa che nei plessi piccoli non riusciranno nemmeno a far partire i moduli, ma in base alla legge 148 dovrebbe essere obbligatorio far partire i moduli .

E’ necessario muoversi con determinazione nel 97/98 inserendo nella questione "Organico di Circolo" la battaglia per il Tempo Pieno. Il testo emesso dal M.P.I. - bloccato per quest’anno dalla titolarità di plesso dei docenti - è estremamente negativo (la Circolare peggiora ulteriormente il Decreto) e, nella "dinamica" fra Organico di Base ed Organico Perequativo prepara lo strangolamento di T.P., sostegno, compresenze, continuità didattica, progetti-laboratorio, funzionalità ed esistenza stessa dei plessi con meno di 75 alunni. Dopo una lunga discussione si decide di stilare una serie di punti-piattaforma, sulla base dei quali sviluppare iniziative (probabilmente fin da settembre/ottobre, perché i tagli all’organico genereranno situazioni insostenibili : sicuramente laboratori e tempo pieno saranno sacrificati al tentativo di dare comunque la lingua straniera) per puntare alla modifica sostanziale della Circolare. Chiediamo che :

  • l’Organico Perequativo diventi Organico di Base ;
  • il tempo pieno venga regolarmente inserito nell’Organico di Base ;
  • il conto degli alunni per formare le classi venga fatto per plessi e non cumulativamente a livello di circolo ;
  • il sostegno sia assegnato tenendo conto del rapporto un insegnante ogni due alunni ;
  • siano stabiliti criteri chiari e definiti sull’assegnazione dell’Organico Perequativo (aumento classi, crescita tempo pieno, aumento alunni portatori di handicap, necessità di laboratori con insegnante distaccato) ;
  • vengano date garanzie sull’istituzione di laboratori con insegnante distaccato nelle situazioni socialmente a rischio e, specificatamente, con significativa presenza di alunni stranieri ;
  • ci siano garanzie sul diritto alla continuità didattica (per esempio : chi è distaccato non può più tornare nella sua classe, gli insegnanti di lingua straniera dovrebbero avere la titolarità sulla funzione e non sulle classi etc.)
  • sia la scuola a definire l’organico e non il Ministro del Tesoro. Purtroppo, riguardo alla mancanza di insegnanti per istituire tutti i posti di tempo pieno chiesti dall’utenza, la risposta del Ministro è stata che non avrebbe dato un solo posto in più, perché tutto dipende da Ciampi :tutt’al più i provveditorati potranno provvedere con personale precario (un precario costa 14 milioni all’anno in meno rispetto a un docente che si trovi nel mezzo della sua carriera) ;
  • ripristino di un contingente di D.O.A . in misura del 15%, per eliminare il precariato.

Nel prosieguo della discussione è emersa la difficoltà ad usare un linguaggio semplice e chiaro, pienamente comprensibile anche dai genitori, estranei al linguaggio "specialistico" degli operatori scolastici ; la nostra particolare valenza di Coordinamento Genitori/Insegnanti deve essere ancora più valorizzata e spingerci ancora di più nella direzione della comunicazione e della chiarezza. (Saper spiegare le questioni dalle domande che i genitori si pongono : quali saranno le conseguenze delle classi sovraffollate ? Perché ci sono frequenti cambi di insegnanti ? Perché sopprimono le scuole ? Quali conseguenze comporta ?)

Bisogna riuscire a mettere in atto dei movimenti di opposizione anche sul piano giuridico (persone fisiche danneggiate che fanno ricorso ; anche gli insegnanti si possono rivolgere al Giudice per il lavoro - costa poco)

 

 

RIFORMA BERLINGUER

La proposta di legge presentata dal governo (17 articoli) è ancora più generica del Documento, non articola e non spiega niente (sono circa due righi per ogni articolo, o quasi ! ! !) ; mancano i riferimenti ideologici, sono scomparse la dipendenza dal Patto per il Lavoro e la subalternità con la formazione professionale ; questo renderà più difficile la comprensione reale del testo da parte di insegnanti e genitori e quindi la demistificazione della sua "raffigurazione", montata con cura, come "panacea universale" scolastica, la valutazione oggettiva degli obiettivi sui quali questa riforma è costruita (valutare e selezionare è più semplice per bienni).

Si sottolinea come Berlinguer non abbia tenuto in nessun conto la scuola reale, i percorsi, le problematiche emersi in questi ultimi anni, i risultati raggiunti (positivi e, soprattutto, negativi), le "indagini" stesse del M.P.I.. Certamente sono state ignorate le sperimentazioni avvenute alle superiori ; nelle elementari i precedenti lavori del M.P.I. consistevano in analisi della 148 e in tentativi (per quanto parziali) di arginare e rivedere la secondarizzazione. Berlinguer ha pienamente ignorato questi processi, passandoci sopra con tranquillità e costruendo una riforma compressa, disciplinare, frammentata, che va a cambiare il modo di intendere e vivere la scuola nella direzione dell’individualismo e della competitività, della chiusura alla relazione, dell’inaridimento formativo. Sicuramente si intende andare verso la "medializzazione" della scuola elementare ; (l’unitarietà dell’insegnamento delle elementari doveva estendersi anche alle medie, non il contrario).

L’arretramento della riforma Berlinguer rispetto al progetto Brocca, già negativo, corrisponde al generale arretramento del Paese. L’obiettivo chiaro, come ha dichiarato l’ispettore Iosa, è risparmiare 50 mila insegnanti).

Giovanna di Firenze espone la necessità, riscontrata nei rapporti con i colleghi, nelle assemblee sindacali, nei vari dibattiti avvenuti a Firenze, di elaborare una proposta -concreta e articolata - che si contrapponga al progetto Berlinguer e possa divenire punto di riferimento, di incontro e coagulo di forze, che possa offrire una sponda a tutti coloro che non si ritrovano nel progetto Berlinguer, ne vedono l’aspetto negativo e i gravi rischi, ma si sentono isolati e privi di un riferimento. Giovanna legge quindi una bozza di proposta elaborata a Firenze da lei ed altri colleghi che costruisce un’ipotesi diversa all’interno della scuola di base e del triennio conclusivo dell’obbligo (vedi allegato). Sulla base di questo documento si sviluppa una approfondita discussione che porta a riconoscere l’esigenza di elaborare una nostra posizione/ proposta che possa essere punto di forza e di aggregazione. Emerge sicuramente la necessità di un più ampio tempo di dibattito e di confronto su una questione così centrale, ma anche il bisogno concreto di stringere i tempi. Dopo una serie di interventi anche assai diversificati si decide di riprendere a settembre il lavoro di elaborazione sulla base dei punti fermi emersi( obbligo a 16 anni, formazione professionale dopo il percorso dell’obbligo) e delle analisi riportate :

  • centralità dell’aspetto relazionale e di costruzione della personalità (non ci sono saperi che non siano sostenuti da una rete di relazioni ; sono le relazioni che generano i saperi) ;
  • importanza vitale del gruppo classe come luogo delle relazioni significative ;
  • scuola di base come segmento fondamentale dell’iter scolastico ; deve essere ampliata e centrata sul tempo di crescita del bambino (non c’è ragione di sopprimere un anno, men che mai alle elementari) ;
  • inattuabilità della struttura organizzativa data da Berlinguer, segmentatissima e caotica ;
  • divisione bienni/ trienni/ bimestri, semestri... funzionale alla valutazione ed alla selezione ma rende più difficoltose le relazioni
  • centralità della scuola primaria, salvaguardando la relazionalità insegnante/ bambino e insegnante/famiglia costruita alle elementari ed alle materne
  • anche nell’età 10/14 il n° degli insegnanti è eccessivo e va ridotto (forse l’organizzazione a moduli andrebbe bene alle medie, perché ridurrebbe il numero di insegnanti che girano su una classe) ;
  • obbligo a 16 anni (si propongono 5 anni di elementari + 5 anni di medie, oppure 6 anni di elementari + 4 anni di medie ) + 3 di superiori ; formazione professionale dopo la formazione scolastica dell’obbligo ;
  • ruolo unico docente : superamento della separazione tra docenti, programmare e lavorare insieme, modalità di aggiornamento uguali per tutti.

Si sottolinea la preminenza assoluta degli Ordinamenti rispetto ai Programmi : in realtà, i Programmi contano estremamente poco, vedi le sperimentazioni negli anni 70/80 alle elementari con i programmi del ’55 e i positivi programmi delle medie, ignorati e contraddetti dagli Ordinamenti . Anche sui programmi delle elementari dell’85 hanno vinto gli Ordinamenti.

Documento da elaborare a settembre deve tener conto di tre aspetti :

  • aspetto relazionale (quale individuo, quale pensiero pedagogico) ;
  • coordinate generali (strutture) ;
  • scansioni e programmi.

 

RIVISTA E VITA DELL’ASSOCIAZIONE

Per quanto riguarda la rivista Piero Castello precisa che è necessario che i materiali inviati per la pubblicazione siano già organizzati, presentati e inquadrati : la redazione romana non ha assolutamente il tempo - oggi più che mai - di articolare i "pezzi" inviati dalle altre redazioni o da situazioni organizzate . L’ideale sarebbe che i materiali venissero, quando possibile, inviati attraverso computer in modo che non debbano essere ribattuti.

Associazione : lo Statuto è stato regolarmente registrato e questo ha comportato spese notevoli . Risulta "regolarmente" membro dell’associazione chi abbia effettuato l’abbonamento "sostenitore" alla Rivista ; si possono aprire sedi locali registrandole regolarmente sul libro ufficiale dei verbali. In base allo Statuto noi abbiamo la possibilità di svolgere a livello ufficiale attività di prescuola, doposcuola, aggiornamento, gestire ludoteche e biblioteche.

Il Coordinamento di Velletri illustra le attività svolte : l’aggiornamento "famiglia e scuola" fatto insieme da genitori e insegnanti, riconosciuto dal Provveditorato ; è stato chiesta l’autorizzazione ad un secondo livello di aggiornamento. E’ interessante il lavoro di aggiornamento che possono fare i genitori nei confronti degli insegnanti, perché osservando i figli in momenti diversi dal contesto scolastico, conoscono aspetti che gli insegnanti ignorano (per esempio il rapporto dei bambini con il computer)

Quest’anno è stata organizzata la ludoteca estiva "Il bambino e l’acqua sporca", per bambini dai 6 ai 10 anni, dal 7 al 26 luglio. Ogni giorno gen. e ins. del Coordinamento porteranno i bambini , con i pulmini forniti dal Comune, a visitare e vivere situazioni diverse.

L’iscrizione è di L.50.000, l’abbonamento alla rivista. E’ in progetto l’apertura di una ludoteca stabile, ma il Comune fa adesso grosse resistenze a causa delle potenti influenze del Direttore/Boss di Velletri, con cui il Coordinamento è entrato in aperto conflitto. Si tratta di una situazione gravissima ed insostenibile : questo D.D. gestisce 2 Circoli dei 4 Di Velletri, sua moglie, pure D.D., gli altri 2.

Le lotte per il Tempo Pieno hanno portato il Coordinamento a scontrarsi con il D.D., personaggio legato alla massoneria e con una pratica (e rapporti di potere) mafiosa così aperta ed organizzata da essere persino difficile da immaginare : vessazioni, "invenzione" di leggi e normativa, intimidazioni e minacce, clientelismo, uso - criminale - del ricatto e del favoritismo, peculato... Sono partiti una serie di esposti che hanno infine portato ad una ispezione, ancora in corso, che ha visto la consegna di una serie di materiali da parte dell’ispettore non solo al Provv., ma anche ai Carabinieri. Ciò nonostante per ora non è cambiato nulla : il D.D. ha protezioni fortissime e le varie iniziative prese (c’è anche una interrogazione parlamentare) sembrano cascare nel vuoto. Se ad anno nuovo la situazione non si risolverà verranno prese iniziative da parte del Coord. Nazionale.

 

 

MANIFESTO IN DIFESA DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE

Riprende la discussione iniziata a marzo. Manifesto che difenda i bambini sul quale confrontarsi ed aprire dibattiti ed iniziative comuni con altre strutture e realtà (vedi Carta dei Diritti del bambino PDS Milano). Oggi si discute poco di come crescono i figli. Ci sono stati periodi in cui parlare di educazione era all’ordine del giorno . C’è un pensiero pedagogico unico : sembra che le uniche idee siano ormai solo quelle dominanti ; non esistono più altre posizioni, né soprattutto hanno legittimità ad esistere. Si rileva solo qualche divergenza da parte dei cattolici, che mantengono ancora un interesse alla formazione della personalità nel suo complesso.

Punti centrali : il tempo e lo spazio del bambino. Gli unici che parlano del tempo del bambino ormai siamo noi, specie tra le riviste che si occupano di scuola.

Manifesto da affiggersi nelle scuole che parli della vita dei bambini e delle bambine a scuola, non in generale (si concorda in tal modo dopo ampia discussione : la scuola rimane un punto nodale da cui partire, da lì poi si ritorna alla famiglia ). Testo semplice, con 10 disegni piuttosto che con 10 frasi, che descrivano come il bambino sta bene a scuola. Limitare questo manifesto ai bambini delle materne e delle elementari. Deve avere una stesura provvisoria perché diventi uno strumento per coinvolgere altre realtà, per promuovere iniziative, per raccogliere firme su una petizione che lo accompagna, ma soprattutto per incontrarsi e dibattere tra genitori, insegnanti ed operatori per l’infanzia (dobbiamo coinvolgere psicologi e pedagogisti perché la scuola non dev’essere difesa solo dagli insegnanti) . Può anche essere diffuso in INTERNET o con mezzi video-televisivi. Dobbiamo recuperare la normativa internazionale (diritto al gioco, diritto a non competere...) e recuperare un’attenzione all’infanzia che non c’è :oggi la famiglia vive in un forte isolamento e il figlio finisce per essere spesso oggetto per consumi.

  • Diritto ad essere bambini , a vivere l’infanzia , la propria "bambinità" : l’infanzia non è una malattia da cui guarire al più presto .
  • Diritti inalienabili : autonomia del bambino, sua centralità, uguaglianza, pari opportunità.
  • Diritto al gioco, allo svago (in quale modo glieli garantisco ?), alla libertà di espressione (in quali condizioni si realizza o non si realizza ?).
  • Diritto a non competere , a cooperare.
  • Diritto a una scuola amica (vicinanza, continuità degli insegnanti....), che sviluppi relazioni significative, aperta ad attività ludiche, ricreative.
  • Diritto a non essere usati dalla TV.
  • Diritto a non essere soli.
  • Diritto del bambino a non essere programmato (l’atteggiamento programmatorio degli insegnanti, malattia diffusa tra la categoria, ostacola spesso le libere attività espressive del bambino).
  • Diritto alla gratuità (intesa come non finalizzazione a tutti i costi) del gioco e delle attività.
  • Diritto a tempi e spazi gestiti dai bambini. Oggi non ci sono spazi per l’infanzia ; l’unico spazio che ora c’è, la scuola, viene attaccato. La nostra società ha dimenticato lo spazio potenziale dell’individuo (v. Winnicott). La mancanza di uno spazio potenziale ha portato a sviluppare il falso sé. Diritto alla lentezza, ad avere momenti di pausa, di ozio, per ricaricarsi. In molte scuole per rendere più alta la qualità della scuola, si infittiscono i programmi fino a riempirli troppo. Un’idea potrebbe essere quella di stilare programmazioni di ciclo e non annuali, perché ciò contribuisce a inviare un messaggio di calma rispetto alle aspettative dei genitori.

Cerchiamo di arrivare a Settembre con materiali preparati sul manifesto e sulla Riforma (relazioni - proposte - idee ) per facilitare la conclusione dei lavori.