- P. GR. - TORINO
V igilia all'insegna dello sberleffo e dell'irrisione quella che i centri sociali e la federazione anarchica di Torino hanno organizzato in occasione dell'odierna visita del papa. Due distinte manifestazioni hanno contestato la scelta delle amministrazioni cittadine di utilizzare il denaro pubblico per finanziare l'Ostensione della sindone.
L'iniziativa più numerosa è stata quella organizzata dai centri sociali a Porta Palazzo. Alcune centinaia di persone hanno seguito il camion su cui un ragazzo vestito da pontefice prometteva amore e mariuana liberi. Il "papa gaio", come è stato soprannominato, ha anche distribuito salsicce e si è proposto come valida alternativa al successore di Pietro: "Il nostro papa - dicevano ieri in piazza i militanti dei centri torinesi - è molto migliore dell'altro. Vuole tutti liberi e non ha mai chiesto una lira". Il corteo ha lasciato Porta palazzo intorno alle 17 per dirigersi verso la stazione di porta Susa, da dove il "papa gaio" è partito per destinazione ignota.
La manifestazione si è svolta senza incidenti nonostante la tensione determinata nei giorni scorsi dalla scelta della questura di vietarne lo svolgimento. Particolare stupore aveva suscitato la motivazione con cui la polizia era intervenuta per bloccare l'iniziativa. Il corteo, a detta del questore, andava infatti impedito "per lo spirito altamente polemico nei confronti delle celebrazioni connesse all'ostensione della Sacra Sindone".
Contro quel divieto hanno manifestato in un'altra parte della città gli aderenti alla Federazione anarchica, al comitato Chiapas, al circolo Maurice e a Socialismo rivoluzionario. Verso le 16 una decina di loro ha fatto ingresso al Salone del libro. Una ragazza si è incantenata allo stand della regione Piemonte, dove si raccolgono le prenotazioni per la visita al sacro lenzuolo. In un volantino distribuito ai visitatori del Salone, si protestava contro il divieto del questore: "Avere un'opinione diversa costituisce un problema di ordine pubblico. I sindonbusters avevano convocato un momento di festa e di controinformazione per tutti quelli che in questa città vogliono tirar fuori la testa dalle tante lenzuola che i potenti stendono come un sudario sulle aspirazioni di libertà e giustizia".
La protesta ha suscitato molta confusione e reazioni contrastanti tra il pubblico. Mentre un addetto di un vicino stand distribuiva ai presenti il "comunicato sul sito internet della sindone", una parte del pubblico simpatizzava apertamente con gli autori del blitz. Sconcerto tra gli standisti della regione incaricati di raccogliere le prenotazioni dei pellegrini. Nervosismo invece tra gli addetti al servizio d'ordine del Lingotto. La trattativa per spingere la ragazza a sciogliere le catene e ad andarsene, è durata una ventina di minuti. A poco è servito l'intervento del responsabile culturale della regione Piemonte che ha tentato la strada della mediazione: "Adesso avete ottenuto il vostro scopo. Sono arrivati i giornalisti. Facciamo un comunicato stampa". Più energico l'intervento della polizia, giunta una decina di minuti dopo, che ha sequestrato i volantini e lo striscione dei sindobuster con la scritta: "No alla normalizzazione. C'è poco da giubilare". Volantini e striscione sono stati restituiti successivemtne in cambio della decisione degli anarchici di abbandonare lo stand. Polizia e carabinieri hanno comunque identificato una decina di persone.
La sindrome della Sindone, che è stato uno dei tratti caratteristici dell'undicesima edizione del salone del libro, raggiungerà oggi il suo culmine. Alla visita del papa, che celebra questa mattina una messa in piazza Vittorio e nel pomeriggio visiterà la sindone, sarà presente anche Romano Prodi che avrà con Wojtyla due incontri riservati. Un incontro di rilievo sarà quello che il papa avrà con Rigoberta Menchù - ieri presente al salone del libro - a poche settimane all'assassinio in Guatemala del vescovo Girardi.
E' probabile che Romano Prodi decida di recarsi nel pomeriggio a visitare la fiera del libro dove è anche previsto un dibattito con la partecipazione di Fausto Bertinotti. In ogni caso il programma della manifestazione libraria offre oggi il suo meglio con una gran quantità di appuntamenti di rilievo. Anche ieri l'affluenza del pubblico è stata sui livelli record dei giorni precedenti. In miglioramento gli incassi degli editori, probabilmente favoriti dalla scelta di concentrare negli stessi spazi stand e sale dibattito. La separazione tra convegni e libreria che aveva caratterizzato le ultime edizioni della manifestazione aveva finito infatti per creare un pubblico esclusivamente interessato agli eventi culturali che poteva entrare al Lingotto senza mai incontrare un libro. Più difficile stabilire invece quale effetto possa aver avuto sulla riuscita dell'edizione di quest'anno la presenza in città dei pellegrini in visita alla sindone. L'unico dato certo è che hanno influito sul costume: si sono viste tra gli stand professoresse che inalberavano cartelli colorati per farsi individuare dalle classi di studenti.